Per la prima volta dopo anni di emorragia occupazionale per il settore bancario sembra profilarsi un’inversione di tendenza. Il segnale arriva dall’accordo firmato dai sindacati di categoria con Unicredit, un accordo che contiene anche un robusto capitolo salariale. Il dato che balza agli occhi è costituto però dal perfetto bilanciamento tra uscite ed entrate: lasceranno la banca 850 lavoratori e ne entreranno altrettanti, tutti giovani. Per i sindacati è un successo: solo negli ultimi sei anni sono andati persi 33mila posti di lavoro. Ora si tratterà di capire se anche gli altri gruppi seguiranno sulla stessa strada. Tornando all’accordo, Unicredit si è impegnata a corrispondere un’erogazione straordinaria welfare una tantum di 800 euro ai propri dipendenti per affrontare il caro energia. L’una tantum sarà accreditata nel conto welfare nel mese di dicembre.
Trovata l’intesa anche sul premio di risultato per il 2023, che sarà di di 930 euro se in busta paga o 1.510 se destinato a welfare. Previsto inoltre un contributo polizza odontoiatrica di euro 88,70.
Quanto al ricambio generazionale ed alle sue modalità, la trattativa ha portato ad un’estensione del piano di esodi incentivati già in essere, proseguendo nel solco della riorganizzazione già avviata nel 2021. L’adesione, sempre su base volontaria, permetterà di accedere al Fondo di solidarietà a quanti matureranno i requisiti pensionistici entro il 2029 con le agevolazioni già previste dal piano Unicredit Unlocked. Le 850 uscite previste permetteranno assunzioni per un pari numero di giovani.
Sono stati firmati inoltre anche gli accordi sugli inquadramenti per la valorizzazione dei lavoratori della rete commerciale, con particolare attenzione ai nuovi ruoli, e sulla formazione finanziata. “È un accordo che, grazie al comune impegno, ha portato un giusto riconoscimento per lavoratrici e lavoratori che tanto hanno contribuito ai risultati aziendali - afferma la segretaria nazionale Sabrina Brezzo - e ad un ricambio generazionale, con assunzioni stabili, destinate prevalentemente al potenziamento dell’attuale rete fisica, che rappresenta un punto di riferimento nel settore del credito. Il rapporto di 1 a 1 tra uscite ed entrate è un fatto di assoluto rilievo. Riteniamo che l’accordo nel suo complesso sia un passo nella giusta direzione del necessario investimento nelle persone che lavorano in Unicredit e che restano fondamentali nella relazione con la clientela e i territori. La loro professionalità ed il riconoscimento del valore del loro impegno sono indispensabili - conclude Brezzo - per il ruolo che la banca deve svolgere al servizio di comunità, famiglie e imprese”.
Carlo D’Onofrio