Giovedì 3 luglio 2025, ore 5:05

Attualità

Stati generali sulla sicurezza, prove tecniche per creare un fronte comune

Nella battaglia per la sicurezza sul lavoro non si è ancora fatto abbastanza. È questo il messaggio, trasversale, che arriva dagli Stati generali su salute e sicurezza sul lavoro, che si sono tenuti, per la prima volta ieri, a Montecitorio. Un’iniziativa nata dall'attività della Commissione parlamentare sulle grandi stragi sul lavoro, avvenute in Italia, presieduta dalla Dem Chiara Gribaudo. “Quanto fatto finora non basta - la premessa del suo intervento -. L’Inail ci racconta di un aumento del 3,5% per cento di morti sul lavoro nel 2024 rispetto al 2023. L'ultima tragedia ieri a Palermo. E' una realtà inaccettabile, di un Paese che nonostante le sue eccellenze non riesce ancora a garantire una qualità di lavoro dignitosa. Non ci vogliamo arrendere a tutto questo, servono norme adeguate ma soprattutto un impegno comune, collettivo e diffuso”. Gribaudo torna sulla storia del rider costretto a consegnare a Bologna durante l'alluvione: “Scene che non solo devono indignarci, ma interrogarci come comunità e portarci a mettere dei punti fermi. Eccolo il confine che dobbiamo tenere a mente, eticità del lavoro e di chi lo richiede”.
In sala, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, più volte intervenuto per stigmatizzare l'alto numero di vittime degli infortuni sul lavoro e per ribadire la necessità di rispettare le norme e avere più controlli. In sala, anche i familiari di tante persone che hanno perso la vita e sacrificato la salute svolgendo il proprio lavoro. 
Dalla presidente della Commissione parlamentare arrivano richieste e proposte, che sono quelle lanciate dai sindacati in decenni di battaglie. Servono, secondo Gribaudo, “formazione” e “regole”, oltre quelle introdotte di recente, e più “ispettori”. “Serve con puntualità - aggiunge Gribaudo - riconoscere il lavoro svolto e cambiare ciò che non funzione. Poi, la sensibilizzazione e la consapevolezza di chi lavora sul fatto che la formazione non è adempimento burocratico, ma uno strumento fondamentale per creare ambienti di lavoro sicuri”.
La ministra del Lavoro, Marina Calderone, dal canto suo, pone l’accento un elemento utile ma poco presente nel dibattito sulla sicurezza, ossia la transizione digitale. “Possiamo e dobbiamo investire - sottolinea la ministra - perché l'Intelligenza artificiale mantenga una dimensione antropocentrica e contribuisca a migliore la sicurezza sui luoghi lavoro. Gli Stati generali riaffermino l'impegno comune verso la protezione dei lavoratori. Confermo la volontà del Governo, valorizzando il dialogo sociale, su questo tema”. 
Sul fronte europeo, il Commissario Ue, Nicolas Schmit, rivendica la necessità di cambiare le regole per adeguarle “a un mondo del lavoro sta cambiando velocemente”, ma anche quella di fare applicare “le leggi esistenti”. “Ne abbiamo di buone in Ue e nei paesi Ue”, evidenzia Schmit, che avverte: “Dal 2025 non daremo un centesimo in agricoltura a chi non rispetta i diritti lavoratori. Mi auguro che gli Stati generali possano indicare la via maestra per porre fine a inaccettabili morti sul lavoro che ancora si verificano con troppa frequenza. L'Ue dovrà svolgere un ruolo guida, ma la collaborazione sarà la chiave. Una sfida che ci deve vedere tutti uniti”.
Ilaria Storti

( 29 ottobre 2024 )

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