La stretta al superbonus, soprattutto sul fronte delle frodi, della mancata trasparenza e dei vincoli per ridurre gli strascichi contabili della misura, è passata senza grandi sussulti. Dure critiche arrivano, invece, alle misure su interventi antisismici ed efficienza energetica. Le critiche arrivano dai costruttori ma non solo. “La cosa che ci lascia davvero perplessi e preoccupati - sottolinea Federica Brancaccio, presidente dell'Ance - è la stretta sui bonus destinati alla ricostruzione legata al sisma. Per questo chiederemo una profonda riflessione al governo e al Parlamento”.
Anche le associazioni dei consumatori muovono critiche a parte del decreto. Adiconsum boccia l’abolizione dello sconto in fattura e della cessione del credito ancora concesse per gli interventi di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche, e di riqualificazione energetica e anti-sismica per le abitazioni dei Comuni colpiti da eventi sismici e per quelli realizzati dagli Istituti Autonomi Case Popolari e dalle Organizzazioni no profit, APS e di volontariato appartenenti al Terzo Settore. Con le nuove norme, sottolinea l’associazione, sarà sempre più difficile, per il patrimonio immobiliare pubblico e privato del Paese, “rispettare la road map dell’Unione europea in tema di riduzione delle emissioni inquinanti”. Adiconsum ricorda, inoltre, che il patrimonio abitativo non adeguato alle norme sull’efficienza eneregetica è responsabile del 39% delle emissioni di CO2 e che circa il 71% degli immobili italiani risale a prima della legga 46/1990 sulla sicurezza degli impianti elettrici. Secondo l’associazione, la soluzione al problema degli interventi di riqualificazione, efficientamento e sicurezza potrebbe essere quella di prevedere bonus per i redditi bassi o la concessione di prestiti agevolati da parte del Mef.
A lanciare l’allarme è anche Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore. “Senza incentivi fiscali - osserva Pallucchi - la gran parte degli enti non sarà in grado di apportare alle strutture tutti quei miglioramenti fondamentali in ottica di sostenibilità ambientale e per il contenimento dei consumi”.
Va detto che anche nella maggioranza, qualcosa si muove, dopo l’approvazione del decreto. Pur ammettendo che la stretta è “indispensabile perché sono a rischio i conti pubblici”, il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, apre a modifiche parlamentari ad alcuni punti del decreto. “Penso - spiega Tajani - alla cessione dei crediti ancora possibili: invece di autorizzarne uno solo se ne possono autorizzare due. Uno all'azienda, il secondo ad un istituto di credito. Si può correggere anche la parte dedicata al Superbonus sisma, ma solo per le aree terremotate. Siamo al lavoro e sono convinto che troveremo un accordo positivo con tutti i partiti della maggioranza”.
Ilaria Storti