I lavoratori Agenas, agenzia nazionale incaricata di coordinare e fare controlli sui sistemi sanitari regionali, hanno scioperato oggi sotto il Ministero della Salute, contro la mancata riassunzione e stabilizzazione degli ex precari lasciati a casa, ormai dal 1° gennaio scorso, a dispetto degli impegni formali di Agenzia e ministero della Salute, Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio non si arrendono. "Accordi non rispettati e professionalità indispensabili dimenticate, salvo poi ingaggiare nuove inutili consulenze - stigmatizzano i sindacati. Proprio quando la pandemia e la campagna vaccinale in corso rendono più necessaria la funzione dell’Agenzia la si svuota di competenze e la si riempe di clientele. E' inaccettabile, protesteremo finchè giustizia non sarà fatta". "Sciopero e presidio sono solo le prime azioni estreme - spiegano i sindacalisti - che seguono mesi di mobilitazione serrata, per evitare il disastro di un'emorragia di competenze e il dramma di licenziamenti. Pretendiamo garanzie concrete per i lavoratori e per il funzionamento dell'agenzia. E non ci fermeremo finchè non le avremo ottenute. E’ una vergogna che in una situazione in cui tutti i servizi alla salute devono essere rafforzati - ribadiscono - si lascino a casa i 70 lavoratori che, insieme ai colleghi di ruolo, mandano avanti l’agenzia nazionale". Non c’è logica organizzativa, né rispetto per le competenze e per il lavoro altamente qualificato che, anche a dispetto delle condizioni contrattuali, questi lavoratori hanno svolto all’interno di una agenzia pubblica strategica come l’Agenas. Da quando i precari sono disoccupati tutti i settori dell’Agenzia sono andati in sofferenza. "E cosa si fa invece di dare prospettiva e futuro a questi lavoratori - si interrogano infine i sindacalisti. Si pensa di porre rimedio con l’ introduzione di altro precariato con collaborazioni e bandi di comando di dubbia legittimità". Ce.Au.