Un lavoro da 24 milioni per rinnovare il Parco Fuori Muro nel bacino portuale di Genova su commessa di Rfi, Rete Ferroviaria Italiana. Ennesimo, importante e massiccio intervento che vede crescere la città in questo periodo di cantieri per infrastrutture numerosi come forse mai prima, quando i maggiori lavori per grandi opere (Fiera, aeroporto, sopraelevata) risalgono ormai al secolo scorso. E i 24 milioni di euro costituiscono il 78,28% dell’appalto, il cui valore complessivo è di 30 e permetterà a Genova di avere un sistema ferroviario all’avanguardia ed ottimamente funzionale per il trasporto delle merci. Del resto lo scalo della Lanterna lo merita, considerando come sia il più importante del Mediterraneo e costituisca la porta italiana verso il Nord Europa per il settore merci e non solo. Ventiquattro mesi la durata stimata dei lavori, con il cantiere che prevede la realizzazione di 7 binari dalla lunghezza di 750 metri. Una struttura moderna ed ampia che andrà a sostituire l’attuale scalo merci che, in effetti, conta un numero maggiore di binari ma ormai vetusti e non più adeguati agli standard operativi attuali. La nuova strada ferrata, infatti, riesce a supportare e sopportare un traffico intenso con binari che potranno accogliere adeguatamente transito e sosta di convogli ferroviari completi ed a cosiddetto “modulo europeo”. Progetto, realizzazione e lavoro che piace ovviamente a Filca Cisl, con suo il segretario generale ligure Andrea Tafaria che non nasconde soddisfazione per svariati motivi. Intanto, afferma Tafaria, perché “lavoro significa occupazione e questo ci rallegra”, ma anche perché, come Cisl va dicendo da decenni come un mantra, Genova necessita di infrastrutture nuove e moderne perché quelle delle quali è dotata attualmente non sono adeguate allo sviluppo economico, cui il capoluogo ligure punta e che merita. “Siamo carenti di infrastrutture - afferma il sindacalista - ed occorre rimediare facendo anche presto”. E fa sapere che lavorerà affinché ci sia innanzitutto sicurezza sul lavoro: “Faremo adeguata formazione attraverso la Scuola Edile di Genova preparando chi andrà nel cantiere. Faremo sicurezza preventiva come abbiamo già fatto con la Diga, la metropolitana e le altre grandi opere di Genova e dintorni”. “Ci incontreremo con l’azienda appaltatrice chiarendo tutte queste cose punto per punto”, assicura Tafaria. “La sicurezza durante l’esecuzione dell’opera, ma anche i turni di lavoro, sono le nostre priorità”, insiste, mentre torna a sottolineare l’importanza del lavoro per l’occupazione: “con il 110 ormai agli sgoccioli - sostiene il sindacalista - le grandi opere permettono di dare lavoro a chi ne sarebbe escluso a causa della fine di agevolazioni ed altro. Ma ci auguriamo però che non solo siano mantenuti quelli attuali, ma che se ne creino anche di nuovi”.
Dino Frambati