Gli operai dell’Alcoa e quelli di Eurallumina sono tornati a far sentire le loro voci, con una doppia manifestazione di protesta che stamattina, a Cagliari, ha reso ancora più incandescente il clima ancora estivo.

Dopo essere transitati davanti ai palazzi della Regione i lavoratori ex Alcoa hanno raggiunto piazza Palazzo per un presidio davanti alla prefettura. Secondo quanto appreso è possibile che possa esserci un incontro con il prefetto, Giuliana Perrotta, per affrontare i temi della vertenza dell’azienda. In particolare il minor costo dell’energia è, infatti, propedeutico alla ripresa delle produzioni nell’impianto di Portovesme, chiuso definitivamente dall’estate scorsa. Anche i possibili nuovi investitori, che potrebbero rilevare lo stabilimento, attendono lo sblocco di questa partita ora al vaglio dell’Ue. A fine luglio, però, è slittata due mesi la decisione della Commissione europea sull’abbattimento del costo dell’energia.

Gli operai di Eurallumina, dal canto loro, stanno effettuando un presidio davanti all’assessorato regionale dell’Ambiente per chiedere un’accelerazione dei tempi per le autorizzazioni che diano la possibilità di far ripartire l’attività nello stabilimento di Portovesme. Si tratta di una prima iniziativa a cui nei prossimi giorni se ne aggiungeranno altre, nel Sulcis ed a Cagliari, per tenere alta l’attenzione sulla vertenza. L’8 settembre gli operai saranno nuovamente nel capoluogo per attendere l’esito di un incontro tecnico fra Regione, Provincia Carbonia-Iglesias e Azienda. Gli operai ricordano che “il piano industriale e gli accordi istituzionali sottoscritti prevedono, per la ripresa produttiva del primo anello della filiera dell’alluminio, investimenti per 185 milioni di euro, l’impiego di oltre 200 addetti degli appalti per la realizzazione degli impianti e 357 lavoratori diretti”.

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( 1 settembre 2015 )