Sabato 27 luglio 2024, ore 2:27

Vertenze

Ast Terni: futuro a rischio per i lavoratori dell’indotto

Cominciano gli esuberi annunciati dai sindacati per i lavoratori dell’indotto Ast di Terni. L’azienda Teseo impegnata in Information technology alle acciaierie ha già annunciato ai sindacati la chiusura dell’attività e il conseguente licenziamento di tutti i 12 lavoratori dal primo febbraio 2023. Decisione presa proprio per il mancato rinnovo dell’appalto Itc (Information technology) con l’Ast di Terni.

“Dopo le ripetute denunce fatte dalle organizzazioni sindacali in questo ultimo periodo rispetto al mondo degli appalti nel sito Ast - affermano i sindacati - ci troviamo di fronte all’ennesima dimostrazione che i lavoratori dell’indotto stanno pagando più di tutti l’incertezza relativa al futuro del sito nel suo complesso”. Le segreterie di Fim-Cisl e Fiom-Cgil hanno annunciato che si attiveranno da subito affinché si riesca a capire come si riorganizzerà l’intero sistema Itc, nel quale operano altre ditte terze e personale diretto di Ast, motivo per il quale hanno già inoltrato una richiesta di incontro alla direzione aziendale.

“Ci troviamo difronte ad un paradosso - sostengono le segreterie di Fim-Cisl e Fiom-Cgil - per i lavoratori della Teseo che, nonostante abbiano già ricevuto la lettera di licenziamento dal primo febbraio 2023, sono chiamati allo straordinario programmato fino al termine dell’appalto”. I sindacati hanno annunciato lo stato di agitazione per tutti i lavoratori della Teseo, comunicando fin da subito il blocco degli straordinari, riservandosi di comunicare ulteriori iniziative di mobilitazione e se necessarie anche legali, condividendole prima con i lavoratori.

In allarme anche Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Terni preoccupate per il fatto che dal 1 gennaio 2023 andranno in scadenza la maggior parte degli appalti attualmente in essere. I sindacati sottolineano “l’assoluta necessità di scongiurare altre possibili perdite occupazionali in un momento di enorme difficoltà per il tessuto sociale territoriale. La vicenda dell’appalto della vigilanza è stata il primo campanello d’allarme ma nessuna discussione si è aperta in merito come per gli altri appalti in scadenza. Eppure - continuano i sindacato - parliamo di una vicenda enorme per l’impatto che potrebbe avere su centinaia di aziende, che vivono solo in funzione delle acciaierie e che danno lavoro a un pezzo importante della nostra città e del nostro territorio. Aprire la discussione sul piano industriale di Ast è un’esigenza non più rinviabile”.

Sara Martano

( 28 novembre 2022 )

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