Istituzioni, sindacati, associazioni datoriali insieme, per gestire il riassorbimento dei 110 lavoratori licenziati dalla Bekaert a Figline Valdarno e rimasti senza occupazione (la maggior parte dei 318 iniziali ha trovato un’altra occupazione o ha raggiunto la pensione), ma anche di tutti i lavoratori valdarnesi con lo stesso problema.
'Costruiamo una cabina di regia', ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani che ha promosso il primo incontro con i sindaci della zona e le parti sociali, per 'mettere in circolazione tutte le informazioni, tutte le idee e tutti gli stimoli per individuare dove i lavoratori possano essere ricollocati su questo territorio'. Per gli ex Bekaert ci sono anche potenzialmente 18 mila euro (10mila dall’azienda, 8 mila dalla Regione) di incentivi per ogni lavoratore riassunto.
Ma il cammino iniziato va oltre lo stabilimento ex Pirelli. Al centro dell’iniziati va la proposta di un Protocollo d’intesa che, forte degli strumenti regionali, attiva una cabina di regia che lavorerà per tutto il territorio, coordinando i vari soggetti. “Una novità che parla al futuro con una proposta che, se funzionerà, potrà trovare applicazione anche in altre aree della Toscana” dice la Regione.
Un percorso che la Cisl Firenze-Prato “accoglie con assoluto favore”, “per dare risposte concrete a tutti coloro che in Valdarno sono fuoriusciti dal mercato del lavoro o che verosimilmente potrebbero perdere il lavoro nei prossimi mesi'. 'Il primo incontro - dice il sindacato fiorentino - è stato utile a delineare una strategia territoriale condivisa per gestire le problematiche occupazionali. L'impegno comune di tutte le parti può consentire di tenere sotto controllo i numeri dei lavoratori in questa situazione, rilevarne le competenze, individuare i possibili settori di ricollocazione e definire percorsi formativi eventualmente necessari.” Un percorso a cui “la Cisl assicura massima attenzione e massimo impegno'.
A margine dell’incontro si è tornati a parlare
anche di un possibile collegamento di Figline con le acciaierie di Piombino. “In prospettiva - ha detto il presidente Giani - il sito Bekaert potrà trovare collocazione nella filiera dell’ac ciaio toscano ed è un ragionamento che stiamo ponendo con molta forza al governo.”
La Fim, apprezza l’incontro e si dice disponibile per la creazione di un bacino di lavoratori che provengono da crisi sul territorio, ma è assai più scettica sulla filiera toscana dell’acciaio. “Alcune dichiarazioni ci sono sembrate un po’ ottimistiche” dice il segretario regionale, Alessandro Beccastrini. “Dopo Jsw a Piombino suonano sirene di allarme per Liberty Magona, il Governo non ha ancora convocato un tavolo, l'azienda rischia il fermo, la Toscana un’altra grave vertenza. Finora il Governo ha lavorato poco sulle grandi vertenze e ha considerato pochissimo quelle toscane. Spetta alla Regione forzare risposte e trovare convocazioni al Mise. Tutti i lavoratori di Piombino, come quelli di altre aziende in crisi, attendono risposte che non arrivano, mentre il tempo degli ammortizzatori sociali scorre inesorabile. Gran bel tavolo quello di stamani, bellissime dichiarazioni, nei prossimi 3 mesi però sarà fondamentale agire.”
Alberto Campaioli