Tavolo di crisi nazionale per la vicenda Bekaert da riconvocare con la massima urgenza. E' questa la richiesta che il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha rivolto martedì sera al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e al viceministro Alessandra Todde segnalando il "punto drammatico" in cui si trova oggi la vertenza che interessa lo stabilimento di Figline Valdarno (Firenze). Giani ha ricordato "l' imminente scadenza degli ammortizzatori sociali prevista per il prossimo 4 maggio e l'assenza di qualsiasi comunicazione, dal parte di Bekaert, sul ricorso a un ulteriore periodo di cassa integrazione, nonostante l'oggettiva possibilità di ricorrervi". Anche i sindacati sono sempre più in allarme."Probabilmente, ancora una volta, il sindacato è stato troppo responsabile - intervengono il segretario generale aggiunto Cisl di Firenze-Prato, Fabio Franchi e il segretario Fim-Cisl Toscana, Alessandro Beccastrini. Non abbiamo occupato l'autostrada, ma ci siamo messi al lavoro per cercare soluzioni industriali. Dopo tre anni però, non siamo ancora approdati a nulla e oggi siamo profondamente delusi. Il governo Draghi si sta dimostrando lontano dai cittadini e dai lavoratori". I lavoratori e il sindacato attendono da giugno 2018, una soluzione capace di preservare il lavoro e l'economia del territorio. "Il sottosegretario Todde ha stilato l'elenco delle convocazioni al Mise delle crisi industriali e in quell'elenco manca la convocazione della Bekaert" - aggiungono Franchi e Beccastrini. Mancano 14 giorni alla data in cui verrà scritta la parola fine alla vertenza Bekaert". Per i sindacalisti "possibili soluzioni erano state individuate, c'era e vorremmo continuare a pensare che c'è ancora un progetto possibile per salvaguardare la siderurgia in Italia e nella nostra Toscana; un progetto che metteva in sinergia, dando forza reciproca alle acciaierie di Piombino, unico produttore italiano di rotaie, con il rilancio dello steel-cord della Bekaert di Figline Valdarno. Che fine ha fatto tutto ciò?", si interrogano. "Siamo fermamente convinti che "l'Italia si cura con il Lavoro", per citare lo slogan del Primo Maggio scelto da Cgil, Cisl e Uil, ma abbiamo assistito negli ultimi mesi - concludono - ad una svolta negativa e con il governo Draghi è mancata assolutamente ogni interlocuzione". Ce.Au.