I licenziamenti sembrano al momento scongiurati, ma se ai possibili investitori interessati ad avviare un progetto nella ex Fiat di Termini Imerese non giungerà presto l’ok al piano da parte del Mise, il rischio è rimettere in ballo il destino dei circa 600 lavoratori, oggi Blutec. E all’orizzonte ci sarebbe anche il temuto disimpegno di circa 170 milioni di euro che finanziavamo l’accordo di programma per le aree di crisi complesse per la Sicilia da parte del Mise. Cosi l’appello di sindacati e sindaci del comprensorio termitano, in provincia di Palermo, è chiaro: subito una convocazione al ministero dello Sviluppo economico o protesteremo a Roma. Di fatto agli appelli, alle tante richieste inviate fino a sabato anche dalla Regione siciliana, il Mise guidato dal ministro Giorgetti non ha dato alcun seguito. “C’è la necessità che il governo nazionale risponda alle tante richieste di incontro sulla vertenza, se non giungerà la convocazione in tempi brevi insieme ai sindaci del comprensorio andremo a protestare a Roma”, ribadisce cosi, Antonio Nobile segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani, nel corso di una riunione sulla vertenza Blutec che si è tenuta nella sede consiliare del comune di Termini Imerese fra i sindacati, comitato dei sindaci, amministratori straordinari e la Regione siciliana. “Il Mise convochi le parti, c'è necessità di valutare e approvare il piano per la ripartenza del polo industriale”. I Commissari straordinari hanno confermato che il piano presentato è stato modificato sostanzialmente perché non prevede più il licenziamento dei lavoratori, ma una soluzione concordataria che prevede la formazione di una Newco in cui i creditori pubblici deterranno le quote e assumendo i lavoratori, che poi andranno in distacco verso i possibili vari investitori che partiranno con le loro attività industriali. Quindi gli investitori ci sarebbero, ma restano poche indiscrezioni sulla natura dei progetti. “E’ veramente incomprensibile questo silenzio. Abbiamo rinviato l’ennesimo sollecito, ma a chi dobbiamo rivolgerci per avere una convocazione urgente? Alla presidenza del Consiglio a quella della Repubblica? È veramente incomprensibile tutta questa indifferenza ai problemi di centinaia di lavoratori che in questi giorni continuano a presidiare lo stabilimento”, commenta il segretario generale Fim Cisl nazionale Ferdinando Uliano. Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani interviene affermando “tanto il governo nazionale quanto quello regionale hanno una grande responsabilità: il futuro di tante famiglie del comprensorio, perché oltre ai lavoratori Blutec ci sono anche quelli dell’indotto e di tante realtà in crisi da quando Fiat non esiste più. Il governo regionale dispone di risorse e strumenti per permettere al polo industriale di ripartire, con le opere infrastrutturali necessarie per diventare ancora più attrattivo, puntando non solo sulle opere dell’accordo quadro ma anche sulle Zes”.
Angela Di Marzo