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Lavoro

BuCastelli-Alival: i lavoratori alzano la voce

La voce dai lavoratori è arrivata forte e chiara. Sciopero riuscito, ieri, nei vari siti del gruppo BuCastelli-Alival a fronte della annunciata chiusura degli stabilimenti di Ponte Buggianese, Reggio Calabria e degli esuberi a Santa Rita. "La loro voce non può essere ignorata, dichiarano Fai, Flai e Uila unitariamente. Chiediamo di aprire un confronto su un Piano industriale complessivo per giungere a soluzioni garanti della continuità produttiva ed occupazionale e scongiurare le paventate chiusure. Aspettiamo a breve una nuova convocazione da parte delle Regioni interessate, ma contemporaneamente - concludono Fai, Flai e Uila - chiediamo nuovamente al Mise di aprire un tavolo di crisi presso lo stesso Ministero, sede naturale per questa vertenza”. Ma ricapitoliamo le fasi salienti della vicenda. Il 15 giugno scorso si è riunito a Roma, presso la sede della Conferenza delle Regioni, il tavolo unico per la vertenza BuCastelli-Alival, azienda attiva nel settore alimentare (lattiero e caseario) che è in procinto di chiudere due stabilimenti, in Toscana ed in Calabria, con una notevole perdita di posti di lavoro. Questo incontro è stato reso possibile dal forte impegno istituzionale delle due Regioni che hanno convocato tutte le parti, mentre, secondo quanto si legge nella nota, il Mise “non è stato disponibile ad aprire un tavolo di crisi presso lo stesso ministero”. Ovviamente al centro della questione le risorse umane a rischio: Fai, Flai e Uila hanno manifestato, anche in questa sede, “la necessità di responsabilizzare le istituzioni nazionali, congiuntamente a quelle territoriali, per mettere in atto tutti gli strumenti utili a gestire le crisi aziendali e scongiurare così la chiusura degli stabilimenti di Ponte Buggianese, Reggio Calabria e gli esuberi a Santa Rita”. Le posizioni di azienda e sindacati sono ancora lontane, come è emerso durante il confronto con il management di Lactalis, proprietaria del gruppo Castelli. Fai Flai e Uila hanno ribadito la forte contrarietà ad un piano industriale pesante dal punto di vista sociale, chiedendo il congelamento delle decisioni assunte per giungere a soluzioni “garanti della continuità produttiva ed occupazionale”. Le Assessore al Lavoro della Toscana e della Calabria, condividendo quanto espresso dalle sigle , hanno invitato più volte l’azienda ad un ripensamento, ma, secondo quanto si legge nella nota sindacale “Lactalis, seppur disponibile ad un confronto più dettagliato dell’intero piano industriale della Castelli, ha riconfermato la scelta di interrompere definitivamente le produzioni nei siti interessati.” La strada per trovare una soluzione è ancora molto lunga.
Elisa Latella

( 28 giugno 2022 )

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