Sabato 5 luglio 2025, ore 22:12

Lavoro

Chiusura Speedline: 600 dipendenti a rischio

Un copione già visto, ma non per questo accettabile. La multinazionale svizzera Ronal Group ha annunciato la chiusura dello stabilimento veneziano di Tabina di Santa Maria di Sala della controllata Speedline, che produce cerchi in lega di alta gamma per auto e occupa 600 dipendenti (che arrivano a 800 con l’indotto).
La multinazionale spiega la sua posizione con un comunicato ufficiale: “Risultati sempre più negativi e non più sostenibili, la produzione cesserà entro 9-12 mesi. A Tabina rimarrà una sede dedicata ad attività di laboratorio per i test di campionatura, lo sviluppo di prodotto, oltre a funzioni di supporto locali a servizio dell'intero gruppo”. La produzione potrebbe essere trasferita in Polonia oppure concentrata in siti produttivi già presenti in Germania. Sul piede di guerra le forze sociali, i sindaci, le istituzioni, il mondo della politica.
A sconcertare, oltre alla decisione in sé, è l’atteggiamento della proprietà aziendale, che giovedì non si è presentata all’incontro convocato dall’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan presso l’unità di crisi della Regione Veneto e al quale hanno partecipato Fim, Fiom, il Ministero dello Sviluppo Economico, i rappresentanti di Confindustria Venezia-Rovigo, la Regione e i sindaci di Venezia e Santa Maria di Sala. 
“A fronte dell’ipotesi concreta di chiusura di uno stabilimento strategico per il contesto economico e produttivo regionale e nazionale - commenta l’assessore Donazzan - mi sarei aspettata la partecipazione dell’amministratore delegato. Il contesto veneto è abituato al confronto strutturato e maturo, quanto schietto, con le varie realtà multinazionali. Il caso Ideal Standard ne è un esempio. Ma ciò che non deve venir meno è la correttezza, l’onestà intellettuale e, soprattutto, la responsabilità sociale nelle scelte assunte”.
“Non possiamo portare avanti una trattativa con soggetti che non hanno capacità decisionale - commenta il segretario generale della Fim Cisl di Venezia Matteo Masiero -. In Speedline i lavoratori non vogliono ammortizzatori o attendere passivamente, vogliamo trovare insieme una soluzione lavorativa alternativa a Ronal per il sito di Santa Maria Sala, per questo vogliamo la proprietà al tavolo di trattativa”.
Per Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim, quella della Speedline è l’ultima vertenza in ordine di tempo del settore dell’automotive. “La transizione energetica - afferma - se non accompagnata da politiche serie di sostegno e da un fondo per la decarbonizzazione, rischia di lasciare migliaia di lavoratori in mezzo a una strada. Quanto accaduto alla Speedline è l’ennesima dimostrazione della necessità di dotarci di un dispositivo normativo che responsabilizzi socialmente le imprese, come accade in tutt’Europa”.
Domenica 19 a Santa Maria di Sala si svolgerà una manifestazione con tutte le istituzioni locali e le forze politiche a sostenere la protesta dei lavoratori, che in questi giorni stanno dando vita a presidi davanti agli ingressi dello stabilimento per rallentare l’uscita del prodotto finito e a scioperi a scacchiera per frenare l'attività della fabbrica.
Federica Baretti

( 10 dicembre 2021 )

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