"Questa pre-intesa non è positiva, in quanto non chiarisce i tempi di realizzazione, le risorse necessarie e le modalità di attuazione del piano industriale. Il progetto che abbiamo sostenuto prevedeva tutte le condizioni per arrivare alla decarbonizzazione di Taranto entro otto anni, minimizzando l'impatto sociale e industriale". Così il Segretario Generale Fim Cisl, Ferdinando Uliano e il Segretario Confederale Cisl Giorgio Graziani, dopo l'incontro tra il Ministro Urso, gli enti locali e le organizzazioni sindacali sull'ex Ilva. "Nell'attuale documento non vengono indicate le tempistiche né precisata la collocazione degli impianti di preridotto (DRI), che per noi devono essere realizzati a Taranto per garantire occupazione e sostenibilità industriale in un sito strategico. Non vi sono riferimenti alla verticalizzazione della produzione sia a Taranto che negli altri stabilimenti del gruppo, a partire da Genova e Novi Ligure", spiegano. "Permangono inoltre incertezze sul ruolo dello Stato come garante del progetto e desta forte preoccupazione l'ipotesi di una suddivisione tra aree nord e sud dello stabilimento. Per noi è indispensabile mantenere l'integrità dell'attuale perimetro dell'ex Ilva", concludono.