Sabato 27 luglio 2024, ore 10:18

Industria

Ex Ilva di Taranto: servono risposte chiare

Una posizione chiara rispetto alla vertenza dell’ex Ilva di Taranto. È quanto chiedono al nuovo Governo i sindacati di categoria Fim, Fiom e Uilm unitamente ai sindacati degli edili, del turismo e commercio e dei trasporti e multiservizi. A tal proposito i sindacati hanno organizzato un dibattito pubblico monotematico inerente le vicende dello stabilimento Acciaierie d’Italia di Taranto, che si terrà lunedì 14 novembre, dalle ore 9, nella sala conferenze della Cittadella della Imprese. All’incontro interverranno i deputati Vito De Palma (Forza Italia) Dario Iaia (Fratelli d’Italia), Maiorano Giovanni (FdI) e Ubaldo Pagano (PD) e il senatore Mario Turco (M5S). “L’obiettivo di tale iniziativa - spiegano - è quella di riaccendere i riflettori su di una vertenza che dopo dieci anni di proclami e fallimenti non può assolutamente subire ulteriori rinvii su problematiche che riguardano il risanamento ambientale, industriale e la tutela occupazionale del sito di Taranto, tema per noi principale che vede coinvolte tutte le categorie e che, come già accaduto nel recente passato, non può essere oggetto di strumentalizzazioni”.

Per le organizzazioni sindacali “l’unica certezza risiede nella consapevolezza che continuare a non decidere sul destino dei complessi industriali ex Ilva, provoca pericolosi ritardi sulla messa in sicurezza dello stabilimento aggravando la depressione economica e sociale di tutta la comunità. È necessario - sottolineano - garantire un rientro dei lavoratori dalla cassa integrazione, al fine di restituire certezze sul futuro di tutti i dipendenti”. Occorre inoltre garantire - concludono i sindacati - un ristoro immediato nei confronti dei lavoratori dell’appalto e dell’indotto, attualmente sul lastrico a causa delle mancate retribuzioni, dettate dai noti problemi di liquidità della committente”. 

Le segreterie provinciali Fim, Fiom e Uilm di Taranto hanno inoltre  inviato una lettera ai ministri Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti, Lavoro e politiche sociali Marina Elvira Calderone, Sviluppo economico e made in Italy Adolfo Urso, nonché ai gruppi parlamentari, per ricordare la scadenza al 31 dicembre dell’integrazione salariale alla cassa integrazione straordinaria per i circa 1.600 lavoratori rimasti alle dipendenze di Ilva in amministrazione straordinaria e sollecitare le azioni necessarie per il rifinanziamento. Le sigle metalmeccaniche chiedono un intervento tempestivo del governo “utile a dar vita ad ogni adempimento del caso, tale da garantire, attraverso la presentazione di eventuale emendamento nella prossima legge di bilancio o apposito decreto, il regolare iter amministrativo per scongiurare possibili ritardi e disagi circa il rinnovo, anche per il 2023, dell’integrazione salariale”. Fim, Fiom e Uilm, infine, evidenziano “la presenza di forti tensioni sul piano sociale e i lavoratori appartenenti al bacino Ilva in As, insieme alle loro famiglie, subiscono il peso del disagio economico protratto e l’incertezza dovuta all’attesa degli sviluppi della vertenza ex Ilva in ambito ministeriale”.

Sara Martano

( 7 novembre 2022 )

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