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Vertenze

Fimer: preoccupano i problemi di liquidità

La situazione che si sta verificando all’azienda Fimer di Arezzo continua a far preoccupare lavoratori e sindacati in presidio da giorni davanti allo stabilimento. L’azienda che conta circa 650 dipendenti tra lo stabilimento di Terranuova Bracciolini (Arezzo) e quello di Vimercate in provincia di Monza-Brianza, ha problemi di liquidità e neanche l’ultimo incontro al Mise è riuscito a rasserenare gli animi.

“Il vertice ministeriale - scrivono in una nota congiunta il segretario nazionale Fim Cisl Valerio D’Alò e la segretaria Fim di Arezzo Ilaria Paoletti - si era reso necessario per fare chiarezza rispetto alla procedura di cessione (ex.art.47) da parte del colosso Abb dei due siti, alla Fimer viste le difficoltà nella gestione finanziaria da parte della proprietà. Difficoltà che con la pandemia prima e oggi con la pandemia sta mettendo in crisi l’azienda”. La Fimer, infatti, ha acquistato nel 2019 il sito di Arezzo alla multinazionale Abb, passando dal business delle saldature a quello delle energie rinnovabili e della mobilità elettrica. Nonostante la produzione di sistemi per l’energia solare e per la mobilità elettrica, lo stabilimento aretino ha tutta la forza lavoro, circa 450 dipendenti, in contratto di solidarietà. Ricordiamo che l’azienda ha presentato un concordato preventivo in bianco accettato dal tribunale e ha tempo 120 giorni per presentare un piano di rilancio.

“Nell’incontro odierno purtroppo non sono emerse le rassicurazioni necessarie - continuano i due sindacalisti -. La proprietà sostiene che entro metà gennaio avrà 15 milioni di euro necessari a far ripartire la produzione che dovrebbe arrivare al 75% entro fine febbraio, nel mentre, continua la trattativa con l’investitore, un fondo finanziario, che dovrebbe entrare ed immettere liquidità nell’azienda”.
La Fim non nega la preoccupazione: “La carenza di liquidità, sommata alla difficoltà organizzativa e commerciale di Fimer in una fase in cui la transizione energetica dovrebbe richiedere investimenti e capitali, non rappresenta un buon segnale. Continueremo a vigilare - assicurano D’Alò e Paoletti - perché questa azienda non si aggiunga in maniera strutturale alle tante vertenze aperte al Mise, sarebbe un problema per tutto il territorio aretino”.

Al fianco dei lavoratori tutta la comunità locale a partire dal sindaco di Terranuova, Sergio Chienni il quale auspica che dal ministero arrivino risposte concrete che tutelino i posti di lavoro. “Quello che sta accadendo è una cosa terribile e non dobbiamo farla passare come una delle tante notizie - gli fa eco il Vescovo di Arezzo, monsignor Riccardo Fontana -. E’ un tema grande che merita una riflessione profonda. Credo che sia doveroso da parte di tutti fare ognuno la propria parte perché il lavoro non si tocca”.

Sara Martano

( 12 gennaio 2022 )

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