I lavoratori della Fondazione Santa Lucia a Roma hanno deciso, per il 12 settembre, la prima di una serie di giornate di sciopero. Questo verrà confermato in assenza di risposte risolutive al tavolo del Mimit che si aprirà appunto giovedì 12 settembre. Lo annunciano in una nota Giancarlo Cenciarelli, Giancarlo Cosentino e Sandro Bernardini - vertici regionali di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio - che hanno già formalizzato la comunicazione alle istituzioni, all’azienda e alla Regione Lazio. "La nostra - spiegano - è una mobilitazione a tutto campo che ha un unico obiettivo: difendere il patrimonio professionale e l’interesse collettivo legato ad un’eccellenza sanitaria che svolge servizio pubblico e che nessuno può permettersi di disperdere mettendo in svendita la struttura". E' indispensabile un percorso sinergico con le istituzioni in modo che il sistema pubblico abbia un ruolo centrale in una vertenza che riguarda oltre 800 lavoratori e che mette a rischio percorsi di assistenza e ricerca che riguardano migliaia di pazienti di tutto il Paese. Il ministro Adolfo Urso e il presidente Francesco Rocca si sono giustamente fatti parte attiva nella vicenda, sostenendo insieme a noi la necessità di una partecipazione pubblica all’interno della Fondazione. Non è accettabile che ai disastri generati da un decennio di cattiva gestione, segua quello ancora peggiore di una liquidazione da parte dell’attuale proprietà: sarebbe una sconfitta per tutti, lavoratori e cittadini in primis, ma anche per l’intero sistema sanitario regionale e nazionale". Domani sera intanto, ricordano i sindacati, "partiremo da Piazza Caduti della Montagnola a Roma con una fiaccolata che percorrerà tutte le strade del quartiere fino ad arrivare alla sede della Fondazione, per portare la mobilitazione tra le persone e continuare a coinvolgere istituzioni e associazioni del territori. E per questo chiediamo a tutte le cittadine e i cittadini di camminare insieme a noi in questo difficile percorso e di sostenere questa battaglia per riaffermare la centralità del ruolo pubblico nella gestione dei servizi sanitari e nella tutela del diritto alla salute. Se questo non dovesse bastare - concludono i sindacalisti - dopo lo stato di agitazione, la raccolta firme, i tavoli istituzionali e le tante iniziative di sensibilizzazione e protesta organizzate con i personale programmeremo altri scioperi finché non avremo una soluzione che tuteli professionalità e servizi di un istituto che per qualità e ruolo deve continuare a rappresentare un bene di tutti".
Ce.Au.