Giovedì 16 maggio 2024, ore 2:41

Vertenze

Forte crisi per il settore grafico piemontese

Finalmente il tavolo regionale per il settore grafico che i sindacati regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom chiedono da ottobre scorso ci sarà. È l’impegno assunto dagli assessori regionali allo Sviluppo delle attività produttive e al Lavoro, Andrea Tronzano ed Elena Chiorino, nell’incontro che si è svolto in occasione del presidio promosso dai sindacati del comparto in piazza Castello, davanti alla sede della Giunta regionale, a Torino. “Ci siamo conquistati questo tavolo - spiegano le segreterie regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom - con mesi di lotte. Nonostante il passaggio al digitale, la carta stampata e la grafica possono avere un futuro se si mettono in campo nuove politiche industriali capaci di indirizzare il settore verso nuove prospettive come quella dell’imballaggio flessibile. Purtroppo, gli imprenditori del settore invece di gestire la crisi, sviluppando sinergie e facendo rete, si sono fatti la guerra tra di loro, accelerando inevitabilmente il declino”.

Negli ultimi 10 anni il Piemonte ha perso migliaia di posti di lavoro nel settore, con la chiusura di importanti realtà industriali come Rotalba nel cuneese, le Officine grafiche De Agostini a Novara, e la Ilte a Torino. Un vero tracollo per la regione che da prima stampatrice nel comparto della grafica in Italia è scesa in quarta posizione. Le ultime aziende a rischio chiusura sono la Stige di San Mauro Torinese, con una settantina di dipendenti, già messa in liquidazione, e la Elcograf di Borgaro Torinese, 78 addetti (due anni fa ne aveva 188), che ha aperto una procedura di licenziamento collettivo. Quasi 150 lavoratori stanno per perdere il posto di lavoro, altri 100 sono usciti con pensionamenti e dimissioni. Secondo i dati della Camera di Commercio di Torino oggi sono 460 le aziende del settore con 3mila addetti, in prevalenza di piccole dimensioni. Per un centinaio di loro che gravitano nell’area torinese tira davvero una brutta aria. “Questo - spiega Giuseppe Guagliardo della Fistel Cisl Piemonte - è un settore da salvaguardare e mettere in sicurezza. Non chiediamo soldi a pioggia o aiuti a fondo perduto, ma capacità progettuale, piani di rilancio e, soprattutto in questa fase, il coinvolgimento degli imprenditori per costruire una nuova politica industriale. Il Piemonte può tornare ad essere un polo produttivo di qualità. Ma bisogna volerlo davvero”.

I sindacati regionali di settore insistono sul fatto che “nel territorio ci sono aziende storiche e grandi professionalità che non vanno abbandonate. Le aziende che si occupano di manualistica e comunicazione d’impresa sono appese a un filo nel settore dell’automotive. Le piccole e medie imprese stampatrici sono in forte sofferenza e molte case editrici in contrazione. Le grandi case editrici dei quotidiani stanno attraversando tutte pesanti ristrutturazioni. Chiediamo un piano che costruisca una strategia di ripresa”. Guagliardo è convinto che, come per i prodotti agricoli, anche per la carta può esserci la formula “chilometro zero”, favorendo così le produzioni locali, a partire dalla grande distribuzione. “Il settore - conclude il rappresentante della Fistel Cisl - non sta sparendo, ma sta vivendo una transizione che ci aspettiamo sia governata da una regia politica in grado di mettere a sistema tutte le idee che arriveranno dal territorio, dalle parti sociali e dagli imprenditori”.

Rocco Zagaria

( 18 febbraio 2022 )

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