Un accordo per il sostegno della genitorialità per tutti i dipendenti è stato sottoscritto tra i sindacati di categoria del settore energia e ambiente, Filctem Cgil, Femca Cisl, Flaei Cisl, Uiltec Uil e la società multiservizi italiana A2A . “Un accordo innovativo - secondo i sindacati - di sicura qualità che porta una risposta importante in materia di welfare integrativo”. Valutazioni molto positive anche dal mondo accademico e dell’associazionismo, per la sigla di questo accordo “che - affermano - non può rimanere un’esperienza isolata, ma come rimarcato più volte potrebbe essere un esempio da seguire anche all’interno di altre imprese, possibilmente con l’intervento di una legislazione di sostegno”.
L’accordo interesserà tutti i dipendenti con figli da 0 a 18 anni di tutto il Gruppo (compresa A2A Illuminazione Pubblica), sia a contratto determinato che indeterminato, con qualunque qualifica (compresi i dirigenti). In sostanza, si supportano i dipendenti genitori con rimborsi previsti per le diverse fasce d’età e che sono più alti nella fascia che va da 0 a 3 anni di vita del bambino. E’ previsto per tutti i futuri genitori (per nascite con decorrenza marzo 2024) un mese di congedo retribuito, o in alternativa, la monetizzazione di una mensilità lorda (a scelta della lavoratrice e del lavoratore), situazione che oggi era prevista, e solo in forma della mensilità aggiuntiva retribuita, solo per le lavoratrici dell’area energia (provenienza ex accordo AEM Milano).
Altri aspetti riguardano l’impegno a valutare per poi intervenire relativamente a percorsi di procreazione assistita, adozioni internazionali, nonché la possibilità di finanziare percorsi di studi universitari (anche attraverso i cosiddetti “prestiti d’onore”). Molto si sta insistendo anche sull’aspetto culturale: un accordo di tale portata deve necessariamente coniugarsi con l’attenzione nei confronti della lavoratrice madre e del lavoratore padre affinché non siano penalizzati nella carriera professionale, a causa della scelta di assentarsi per periodi più o meno prolungati o per una modalità di lavoro “diversa” per la cura dei figli. “L’accordo - si legge nel comunicato sindacale - sarà sperimentale per tre anni, anche se l’amministratore delegato ha già precisato che l’intenzione è quella di mantenere l’accordo in essere, tanto che la cifra è già stata stanziata per la durata dell’intero piano industriale (120 milioni di euro per 12 anni)”.
Sara Martano