Giornata fitta di impegni per Ita Airways. Innanzitutto l'assemblea ordinaria degli azionisti con all'ordine del giorno la nomina del nuovo Cda. Il nuovo presidente di Ita è Antonino Turicchi, (attualmente ad di Fintecna) che gestirà la vendita della compagnia, dopo le dimissioni rassegnate la scorsa settimana da Alfredo Altavilla. Fabio Lazzerini viene riconfermato nel ruolo di amministratore delegato: gestirà l'operatività dell'azienda e del personale. Le deleghe verranno distribuite nel Cda della settimana prossima. Nel pomeriggio l'ad ha poi incontrato i sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl per un confronto sui temi aperti: dall'occupazione alle retribuzioni, anche alla luce della conferma dei piani di crescita dell'aviolinea per il 2023 con l'ingresso in flotta di 39 nuovi Airbus e con l'apertura di nuove destinazioni. Rimane intanto, irrisolta, la partita cruciale per il futuro di Ita: quella della privatizzazione. La nomina del Cda avvierà un nuovo percorso per il dossier della vendita, dopo il mancato rinnovo dell'esclusiva con il fondo americano Certares. Il prossimo anno la compagnia punta ad aumentare la propria capacità del 73%, più che raddoppiandola nel lungo raggio. Lo ha affermato Lazzerini, intervenendo ad un webinar sulla sostenibilità degli aeroporti. Ita, ha spiegato Lazzerini, ha l'obiettivo di "ricollegare più lungo raggio possibile con il Paese; quindi tanto lungo raggio perché non solo è redditizio, ma aiuta anche il medio raggio. Nel terzo trimestre abbiamo ricominciato a importare passeggeri verso l'Italia". "L'Italia già esportava passeggeri a lungo raggio - aggiunge Lazzerini - con un anno di vita abbiamo incominciato a importare passeggeri verso l'Italia, in particolare verso Fiumicino. Nel 2019 - ha precisato - con 100 passeggeri che avevano un collegamento diretto intercontinentale da o per l'Italia, 62 passeggeri dovevano passare per un hub europeo". "Ita è un progetto essenziale per lo sviluppo e la connettività del Paese, oltre che per dare respiro al sistema infrastrutturale nazionale". Ha affermato anche l'amministratore delegato di Adr, Marco Troncone. "E' centrale che sia solida e ben strutturata così da garantire competitività, la massima integrazione intermodale e assicurare il recupero di quote di mercato, assecondando la crescita progressiva e attesa della domanda garantendo al passeggero un'offerta adeguata anche in una prospettiva di medio-lungo termine".
Ce.Au.