L'incontro tra Ita Airways e sindacati di categoria sugli aumenti salariali per i dipendenti della compagnia si è concluso con un nulla di fatto.
"Il confronto non ha dato gli esiti attesi - commentano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ta, Anpac, Anpav e Anp. Consideriamo non più rinviabile l'introduzione degli adeguamenti contrattuali attesi dal personale navigante e di terra di Ita, per questo è stato deciso unitariamente di attivare le procedure di raffreddamento e conciliazione per rivendicare formalmente quanto richiesto, ricorrendo a tutte le azioni per traguardare i risultati attesi, coerenti con le aspettative e a tutela di tutti i dipendenti". I sindacati "ritengono che non si possano attendere ulteriori fasi procedurali, che possono durare svariati mesi, prima di veder riconosciuti gli enormi sforzi profusi per riallineare i livelli retributivi, peraltro, alle condizioni salariali minime di mercato".
Invito alla calma da parte della Fit Cisl per non creare ostacoli all’operazione di rilancio del vettore nazionale grazie alla partnership con Lufthansa. "La società non è più in fase di start up - puntualizza Monica Mascia, segretario nazionale Fit responsabile del Trasporto Aereo - appare evidente quindi che i salari del personale debbano essere messi immediatamente in linea con i valori del contratto collettivo nazionale del trasporto aereo. "Con questo incontro si è persa l’occasione per fare un passo avanti - prosegue Mascia. La società, pur tra mille difficoltà, è riuscita ad ottenere risultati apprezzabili grazie al contributo di tutti quelli che hanno lavorato in azienda, anche se nata durante la stagione invernale, (a ottobre 2021), periodo peggiore dell’anno per il settore e con un dimensionamento della flotta sbagliato, come abbiamo più volte ribadito, che non prevede tra l’altro il servizio cargo, asset profittevole da sviluppare, senza contare gli effetti del caro carburante riscontrati negli ultimi mesi". "Il tempo che trascorre non è ininfluente - conclude la sindacalista - il valore dell’azienda si è ridotto notevolmente nel corso dei mesi, per cui occorre un decisivo cambio di rotta avviando immediatamente un confronto sul nuovo piano industriale, che consenta il consolidamento e lo sviluppo sul mercato, tutelando i dipendenti e riassorbendo il personale in cassa integrazione".
Ce.Au.