La chiusura è stata scongiurata, i posti di lavoro salvati, ma la vertenza dell’Ortofrutticola del Mugello non è conclusa. Sindacati e istituzioni continuano a seguirla da vicino. Chiara in questo senso la mozione approvata dal Consiglio della Città Metropolitana di Firenze, in cui si impegna il sindaco metropolitano, Dario Nardella, a monitorare costantemente la vertenza al tavolo di crisi della Regione, “a coadiuvare la ricerca di nuove opportunità per il territorio marradese che possano irrobustire il piano industriale dell'Ortofrutticola, a favorire la nascita di una filiera del marrone nel territorio marradese, mettendo anche a disposizione, nell'ambito delle prerogative della Città Metropolitana, tutti gli strumenti di supporto infrastrutturale e non, per stimolare e accompagnare, nelle proprie competenze, la nascita di nuove realtà imprenditoriali, a partire da una nuova produzione di marron glacé”. Il mantenimento della fabbrica sul territorio, insieme alla garanzia di salvaguardia occupazionale, continua la mozione “consente la possibilità di nuove prospettive per il territorio marradese sulle quali è necessario il massimo sforzo da parte delle istituzioni, compreso l'irrobustimento futuro della stessa fabbrica”. “Per il momento - dice Emilio Sbarzagli, responsabile Cisl del Mugello - abbiamo tamponato il rischio di chiusura e i licenziamenti, così come le ricadute più pesanti sui castanicoltori locali. Ora continuiamo a lavorare alla concretizzazione del piano industriale. Probabilmente non può essere l’unica soluzione ma abbiamo davanti del tempo per lavorarci sopra e cercare di costruire qualcosa che offra altre opportunità al territorio.”Il piano, approvato dal 95% dei lavoratori, prevede un accordo commerciale su base quinquennale con la cessione del ramo d'azienda di Marradi da parte di Italcanditi al gruppo De Feo (il precedente proprietario, da cui Italcanditi lo aveva acquistato due anni fa). Previsto l'impiego di tutti i dipendenti a tempo indeterminato presso lo stabilimento di Marradi e garanzie anche sugli stagionali, che rappresentano la parte preponderante dell’occupazione. A Marradi non verranno più prodotti marron glacé, ma realizzate tre linee produttive, a partire sempre dalla stessa materia prima, i preziosi marroni di Marradi.
Sulla vicenda si è aperta anche una polemica politica, con il centrodestra locale che ha criticato l’accordo che non fornirebbe alcuna garanzia. “Non si può giudicare il risultato - replica il sindaco di Marrati, Tommaso Triberti - senza tener presente da dove siamo partiti e del percorso svolto: la chiusura dell'Ortofrutticola sarebbe stata una pugnalata al cuore. Soprattutto non si può ignorare il risultato frutto della lotta delle donne dell'Ortofrutticola e non solo: significherebbe sminuire quella lotta. Non abbiamo da festeggiare, abbiamo segnato un punto e ora possiamo guardare avanti con speranza perché ora possiamo lavorare a creare anche nuove opportunità. Con la fabbrica chiusa questo sarebbe stato enormemente più complesso''. Intanto l’8 Marzo ha portato anche un riconoscimento per le lavoratrici dell’Ortofrutticola: il Consiglio regionale le ha premiate, insieme ad altre 7 donne toscane (studiose, attiviste, sportive) simbolo di impegno, risultati e battaglie femminili, a vantaggio della collettività.
Alberto Campaioli