Sabato 27 aprile 2024, ore 5:46

Vertenze

La cartiera Pirinoli ferma la produzione

I rincari sono troppi. Un anno fa pagavamo 400mila euro a bolletta, oggi con il valore attuale del gas potremmo arrivare a pagare 5 milioni di euro per lo stesso quantitativo di combustibile utilizzato. Nel contempo si sta verificando una diminuzione dei consumi. Speriamo di ricorrere alla cassa integrazione il meno possibile, ma è chiaro che servono interventi e aiuti concreti”. A parlare è Silvano Carletto, presidente della cartiera Pirinoli di Roccavione, in provincia di Cuneo. 
Nei giorni scorsi il responsabile dell’impianto industriale cuneese, che produce cartoncino per la grande distribuzione e imballaggi, ha deciso di fermare la produzione e mettere in cassa integrazione i 90 dipendenti perché le bollette del gas sono aumentate in un anno di quasi l’800%. 
È la prima volta dal 2015 - anno in cui l’azienda, rinata come cooperativa, dopo che i lavoratori l’avevano rilevata dai precedenti proprietari, salvandola così dal fallimento - che la cartiera spegne le macchine e richiede la cassa integrazione per i suoi lavoratori. L’impianto si era fermato 15 giorni già ad agosto dopo che nel mese precedente (luglio) la bolletta del gas aveva superato i 3 milioni di euro, pur utilizzando la stessa quantità dell’anno precedente. 
Da quando il costo del gas è andato alle stelle, la cartiera per far fronte alle maggiori spese ha alzato il prezzo dei prodotti. La conseguenza è stata però la diminuzione degli ordini a vantaggio dei principali competitors, come Spagna e Portogallo che, grazie al tetto del gas stabilito nei loro paesi, possono offrire sul mercato gli stessi prodotti a prezzi inferiori.
Nata nel 1872 dalla famiglia Pirinoli che le diede il nome, la cartiera fu un punto di riferimento per l’occupazione di tutta la valle Vermenagna sino al 2012 quando venne chiusa. Nel 2015, dopo tre anni di lotta per la salvaguardia del sito produttivo, un gruppo di lavoratori si presentò all’asta fallimentare e riuscì ad acquisirla. In questi anni di duro lavoro la cooperativa ha ricostruito una solida impresa con un buon fatturato, trasformando la cartiera in un modello di economia circolare dove tutto, dalla carta all’energia, viene recuperato e riciclato, creando un circolo virtuoso senza rifiuti. Anzi questi ultimi, come la carta, sono la fonte per la produzione del cartone per imballaggi che costituisce il prodotto finito immesso sul mercato e richiesto a livello internazionale. Oggi Perinoli dà lavoro a 90 persone che diventano circa 130 se si sommano anche le 40 dell’indotto. 
“Il caro-energia - osserva il segretario generale della Cisl Cuneo, Enrico Solavagione - comincia ad essere un problema anche per le imprese del nostro territorio che fino ad oggi hanno retto e saputo reagire alle varie crisi che si sono succedute nel tempo. La cartiera Pirinoli è una delle vittime di questa incredibile situazione che si è venuta a determinare e che comincia a creare problemi seri all’economia e al tessuto sociale. Speriamo che l’Europa intervenga al più presto, prima che sia troppo tardi anche per le aziende della nostra provincia”. 

Rocco Zagaria 

( 9 settembre 2022 )

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