Lunedì 2 ottobre 2023, ore 0:47

Lavoro

La crisi incombe anche nel commercio di calzature

La situazione di crisi, aggravata da virus, guerra e persino un meteo come quasi mai si era verificato, crea disagio e difficoltà all'economia ed al sociale. E non risparmia neppure marchi diffusi sul territorio e gruppi con molti occupati, economicamente solidi. E' il caso genovese di Scarpe&Scarpe, che chiude un punto vendita sito presso un centro commerciale del capoluogo ligure. Non è tanto il lavoro a mancare, quanto le spese a diventare sempre più onerose, afferma la stessa azienda, che motiva la chiusura con la scadenza del contratto di locazione e l'indisponibilità dello stesso centro commerciale a rinnovare il contratto, essendoci già un altro marchio disposto ad occupare subito gli spazi che il negozio di calzature lascia liberi. Seconda chiusura sotto la Lanterna del calzaturificio dopo uno store di analogo marchio che ha abbassato le serrande nel popolare quartiere di Rivarolo, alla periferia Nord occidentale del capoluogo ligure.

A dare l'allarme su questa nuova, ennesima debacle nel mondo del lavoro di Genova è stato un comunicato stampa congiunto dei sindacati: Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil Genova. Preoccupazione ma anche un filo di speranza in quanto, fanno sapere i sindacati dei lavoratori del commercio, l'azienda vedrebbe Genova città sempre di interesse per il marchio e sarebbe pure propensa ad investire, anche se non vengono taciute difficoltà di mercato, ovunque, ma forse a Genova e sua periferia ancora di più che altrove. La paventata chiusura ha indotto i sindacati a chiamare in causa le istituzioni, affinché attuino iniziative favorevoli all'insediamento e non alla fuga dalla città. Un primo incontro tra enti e forze sociali risale al 20 aprile scorso, data che indica sofferenza non recentissima e vertenza che parte da lontano. La Regione Liguria ha dato risposta immediata all'appello, dicendosi disponibile a intervenire ma, afferma il comunicato stampa sindacale unitario, “da allora non abbiamo più avuto riscontri”.

“Stigmatizziamo questo silenzio assordante che non lascia presagire orizzonti sereni”, incalzano le tre organizzazioni sindacali, sottolineando come Scarpe&Scarpe sia azienda ritenuta “sana, con un fatturato in attivo”. E che, affermano Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil Genova, avrebbe intenzione di restare nel capoluogo ligure. “Sarebbe grave e imperdonabile perdere un’attività commerciale importante come questa”, conferma Silvia Michela Avanzino, segretaria generale in Liguria di Fisascat Cisl, sottolineando tuttavia una contraddizione nell'atteggiamento dell'azienda, che indica come “fumoso”. “Afferma di voler restare sulla piazza genovese e con due punti vendita ma ha avviato la procedura di licenziamento collettivo” scrivono i sindacati. Intanto da Regione e Comune c'è attenzione alla vicenda dichiarata dell'assessore ligure al Lavoro Gianni Berrino e di quello dello Sviluppo Economico ed Urbanistica di Genova Mario Mascia, che fanno sapere di “stigmatizzare” un atteggiamento “poco chiaro dell’azienda che ha intenzione di ricevere aiuti dalle istituzioni e licenziare però i lavoratori”. E assicurano: “E’ stato profuso impegno per diverse soluzioni dirette alla conservazione dei posti di lavoro; ma le intenzioni dell'azienda vanno in senso opposto”.

E dal fronte sindacale arriva l'annuncio di essere pronti a “scioperi e tutte le azioni possibili volte a mantenere il presidio lavorativo”. Mentre Cristina Lodi del Pd, più votata in assoluto come consigliere comunale nelle scorse elezioni, in una nota afferma che “responsabilità principale di un’amministrazione sia quella di stare al fianco dei propri lavoratori e delle organizzazioni sindacali e di portare avanti tutte le battaglie possibili per evitare che vengano persi posti di lavoro, perché quando si perde anche solo un posto di lavoro una famiglia rimane senza reddito”.

Dino Frambati 
 

( 2 agosto 2022 )

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