Attività senza sosta quella degli Uffici vertenze Cisl Lombardia che nel 2021 hanno recuperato oltre 30milioni di euro (esattamente 30.018.893) a favore dei lavoratori.
Oltre 7.300 i lavoratori seguiti l’anno scorso, tra vertenze (4.601) e procedure fallimentari (2.751). Questi sono solo alcuni numeri del report sull’attività 2021, a cura del coordinatore regionale Antonio Mastroberti.
"Il contenzioso - sottolinea Mastroberti - si è confermato stabile e inferiore agli anni pre-Covid, sicuramente a fronte del blocco dei licenziamenti e, negli anni, anche di una legislazione che ha liberalizzato la contrattazione a termine e ridotto le tutele".
La sfida per l’immediato futuro arriva dalla crescente smaterializzazione del luogo e dell’orario di lavoro.
"Ci aspettiamo contenziosi in relazione al diritto alla disconnessione - afferma ancora Mastroberti - al diritto alla privacy, piuttosto che al controllo da remoto, al diritto alla salute, o al mancato raggiungimento degli obiettivi. Così come aumenteranno i contenziosi - aggiunge - su eventuali discriminazioni sull’uso dello smart working: lavoratori collocati in smart senza accordi, piuttosto che mancate concessioni del lavoro agile a fronte di documentate esigenze”.
Quanto alle tipologie di vertenze aperte nel 2021, a giocare la parte del leone è il recupero crediti, con 2647 casi, pari al 57,5% del totale. Seguono: le conciliazioni (632 casi), le opposizioni al licenziamento (553), il controllo delle buste paga (292), i contratti irregolari (157), risarcimento danni (134), i provvedimenti disciplinari (63), le violazioni di norme contrattuali (17). Le situazioni “varie” sono state 106.
Il settore che registra il contenzioso più alto rimane sempre quello dei servizi e del terziario, con 2.253 vertenze (il 51%), a causa della tipologia di aziende, medio-piccole, e all’esigenza, dettata spesso da una concorrenza non regolata, di conciliare flessibilità e costo del lavoro. Nell’ultimo anno, tra l’altro, il commercio online ha fortemente messo in discussione il commercio tradizionale, aprendo scenari nuovi da capire e intercettare. Seguono il settore metalmeccanico (861, il 19%), a fronte della presenza di numerose aziende artigiane, e a ruota l’edilizia (420, il 9%) ed i trasporti (369, l’8%).
Infine, anche gli uffici vertenze della Cisl Lombardia confermano il recente fenomeno dell’elevato ricorso alle dimissioni volontarie: oltre 8mila le pratiche effettuate nel 2021.
Ce.Au.