Giovedì 25 aprile 2024, ore 16:12

Lavoro

Maggio musicale fiorentino ancora nella bufera

Maggio musicale fiorentino di nuovo nella bufera. A riportare le vicende del teatro sulle prime pagine dei quotidiani locali è stata nei giorni scorsi la notizia che il sovrintendente Alexander Pereira è indagato per peculato; ora però arriva anche la presa di posizione dei lavoratori che, in assemblea, hanno confermato lo stato di agitazione chiedendo in primo luogo trasparenza, ovvero “che sia fornita alle proprie rappresentanze comunicazione e documentazione formale di quanto si è appreso dagli organi di stampa in merito alle deliberazioni del Consiglio di indirizzo della Fondazione del 30 Gennaio” e poi “di poter avere delucidazioni su quanto dichiarato dal sovrintendente in riferimento all’avviso di garanzia pervenutogli”.
Il caso Pereira era esploso mesi fa, attorno alle sue spese con la carta di credito aziendale; decine di migliaia di euro in ristoranti di lusso, alberghi, voli aerei, ma anche spese quotidiane, dal pescivendolo al fornaio. Spese di rappresentanza, si era giustificato il sovrintendente, che in certi casi hanno perfino fatto risparmiare il Maggio, perché lo stesso Pereira avrebbe cucinato in casa per possibili sponsor, piuttosto che andare al ristorante. Ora però c’è anche un’inchiesta, con la Finanza che si è presentata nuovamente, nelle scorse ore, in teatro per ulteriori acquisizioni che riguarderebbero non più solo gli scontrini, ma anche l’uso dei 35 milioni del fondo salva-debiti, oggetto di attenzione anche del Ministero.
Le polemiche su eventuali ‘spese allegre’ e le vicende giudiziarie di sovrappongono alla questione di fondo, che sono i conti del Maggio. Proprio mercoledì si è svolto su questo un vertice a Roma, dopo la lettera in cui Pereira aveva informato di essere in passivo di circa 8 milioni per debiti con fornitori e artisti. 
Ed è sui conti che ha focalizzato l’attenzione anche l’assemblea dei lavoratori, invitando a proseguire nel cammino indicato nel memorandum che alla vigilia di Natale scongiurò lo sciopero proclamato per la prima del don Carlo di Verdi il 27 dicembre e per i concerti di Capodanno. Secondo il documento, approvato da Fistel-Cisl, Slc-Cgil e dalle Rsa, infatti “risulterebbero compiuti alcuni dei punti sottoscritti dal presidente della Fondazione (che è il sindaco di Firenze, Dario Nardella. Ndr.) con le rappresentanze sindacali, mentre altri sembrerebbero disattesi o non pienamente soddisfatti”. 
I lavoratori ribadiscono la loro “disponibilità ad offrire il massimo contributo perché si operi al meglio in favore del nostro teatro”, ma si augurano che “la volontà di garantire continuità di governo alla Fondazione non finisca per costituire un dannoso ed incomprensibile accanimento terapeutico.” E’ la richiesta di commissariamento del teatro ? “Mai chiesto questo” spiega Angelo Betti, della Fistel Cisl, “di commissariamento non si è neppure parlato in assemblea. Abbiamo detto che così non si può più andare avanti e che vogliamo vedere realizzati i punti dell’intesa raggiunta a dicembre.” E se Pereira, nei cui confronti la fiducia è ormai ai minimi, non è in grado di farlo, secondo i sindacati, va sostituito. “Siamo stati i primi, già a luglio scorso - aggiunge Betti - a esprimere preoccupazione per i conti del Maggio. Evidentemente erano fondate.”
C’è attesa per il 9 Febbraio, quando il sovrintendente dovrebbe essere sentito dal pm e ancor più per la presentazione del bilancio 2022 del teatro, atteso a marzo, ma che secondo alcune voci delle ultime ore, potrebbe ulteriormente slittare. E’ da questi due snodi che passa il futuro di Pereira (sarebbe impossibile proseguire con lui, se i conti saranno ancora negativi) e, ancor più, quello del Maggio musicale fiorentino.
Alberto Campaioli

( 6 febbraio 2023 )

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