Clima rovente alla Manifattura Riese (marchio Navigare) che ha attuato un nuovo sciopero di 8 ore con manifestazione.
Lo hanno proclamato i sindacati Filctem e Filcams Cgil Modena e Femca Cisl Emilia-Romagna dopo che la proprietà dell'azienda reggiana ha disertato il tavolo al ministero dello Sviluppo economico (Mise) convocato in seguito alla decisione di dichiarare lo stato di liquidazione e licenziare tutti gli 80 lavoratori impiegati. Dopo aver snodato il corteo per le vie cittadine i manifestanti si sono spostati al mercato cittadino per distribuire ai cittadini dei volantini informativi sulla vertenza.
Si allarga intanto la solidarietà di altri settori alle maestranze della Navigare già espressa nei precedenti presidi da parte di delegati di altre aziende. Ieri è toccato alla Goldoni fermarsi per due ore in segno di solidarietà.
L' azienda metalmeccanica sita tra Carpi e Rio Saliceto è ben nota per le lotte che hanno portato alla salvezza di centinaia di posti di lavoro, Al tavolo del ministero che si è riunito da remoto, denunciano i sindacati "erano presenti tutte le parti in causa: Regione, sindaci, Confindustria, organizzazioni sindacali - tranne l'azienda e i suoi rappresentanti. Questa assenza è un fatto gravissimo nei confronti delle istituzioni e dei lavoratori e delle loro famiglie". Per questo, spiegano i sindacati, "abbiamo chiesto al Mise e alla Confindustria regionale di condannare pubblicamente l'atteggiamento dell'azienda che, come è noto, ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per cessazione di attività mettendo in liquidazione l'azienda solo per fini speculativi, lucrando sulla vendita del marchio e sull'abbattimento dei costi, nonostante i bilanci dell'azienda siano in equilibrio", aggiungono i sindacalisti di Cgil e Cisl.
Inoltre, "abbiamo concordato con il Mise che la richiesta di ritiro della procedura di licenziamento collettivo venga verbalizzata. Facciamo infatti presente - concludono le sigle - che sia a livello regionale che nazionale sussistono accordi per l'utilizzo di tutte le misure alternative ai licenziamenti".
"È inaccettabile il comportamento della proprietà - afferma anche l'assessore a Sviluppo economico e Lavoro della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla. Condivido le valutazioni e l'appello delle organizzazioni sindacali in merito ad un comportamento imprenditoriale inconcepibile, a fronte di tante soluzioni possibili per una azienda di un settore in crisi. Imprenditori che non si presentano ad una riunione convocata dalle istituzioni, in questo caso dal Governo, dimostrano una preoccupante carica di cinismo e disprezzo verso i lavoratori, prevalentemente donne, e le loro famiglie".
La vicenda parte dalla messa in liquidazione dell'azienda con cessazione delle attività, dopo che la Luchi Fiduciaria ha acquisito l'80% delle quote societarie dal Fondo Consilium, mentre il rimanente 20% rimane nelle mani della Navy Group. La storica azienda, con sede legale a Rio Saliceto, nel reggiano, e stabilimento con vendita a Carpi, nel modenese, ha poi avviato la procedura di licenziamento collettivo.
Un nuovo tavolo a Roma è intanto convocato per il 28 luglio.
Ce.Au.