Un presidio di lavoratrici e lavoratori Natuzzi con i sindacati di categoria Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil si è svolto oggi davanti la sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in Via Molise a Roma. Molti i pullman con circa 600 lavoratori che hanno viaggiato dagli stabilimenti della Puglia e della Basilicata. In una nota diffusa i sindacati di categoria delle costruzioni e del terziario, FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, si erano detti “indignati e preoccupati per la situazione denunciata dall’azienda Natuzzi riguardante il Piano Industriale 2022-26”.
“Sono ormai vent’anni che il gruppo Natuzzi vive una situazione di crisi determinata oltre che dai mercati anche da investimenti sbagliati fatti in passato - afferma Luigi Sideri, segretario generale Filca Cisl Bari presente al presidio - . Noi oggi protestiamo e chiediamo la salvaguardia dei posti di lavoro che attualmente sono circa 2mila. Non permetteremo che un’azienda così importante possa lasciare a casa dei lavoratori”.
Il presidio ha dato i suoi frutti perchè i sindacati sono stati ricevuti dai rappresentanti del ministero e hanno ottenuto importanti impegni. “Innanzitutto la buona notizia è che siamo riusciti ad ottenere una data per un tavolo di confronto con le parti interessate il 9 maggio - sottolinea Antonio Delle Noci, segretario generale Filca Puglia -. Ma non solo: abbiamo chiesto che a quel tavolo si affrontino diverse tematiche, poichè non c’è solo la questione Invitalia ma c’è anche il contratto di espansione e soprattutto vogliamo risposte certe da Natuzzi che deve chiarire come intende procedere col piano industriale perchè negli ultimi tempi non c’è stata molta chiarezza”. E conclude: “Questa apertura del tavolo ci fa ben sperare perchè oggi non c’è più tempo bisogna affrontare la vertenza con le dovute responsabilità”.
Intanto il Mimit fa sapere che “a seguito dell’interessamento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Invitalia ha comunicato l’approvazione della variante al contratto di sviluppo richiesta dalla Natuzzi Spa, che consiste in una modifica al programma originario di investimento. Appena l'azienda provvederà alle integrazioni documentali richieste da Invitalia e terminate le verifiche di prassi, ci sarà l’erogazione delle somme stabilite dal contratto di sviluppo”.
Sara Martano