No alla cessione della ex Oto Melara. Lo chiede la Fim Cisl Liguria che ne sottolinea la strategicità per la difesa nazionale e chiede che la governance rimanga italiana. “Come Fim Cisl non abbiamo mai approvato la scelta di Leonardo di dismettere il business della difesa tantomeno l’ipotesi di vendita, addirittura pensando di cedere questo asset a competitor stranieri essendo consapevoli che questo tipo di produzione è altamente strategica per la difesa della nostra nazione” si legge in una nota di Fim Cisl Liguria e la Spezia. “Siamo tuttavia consapevoli - prosegue la nota - che occorre pensare a una collaborazione internazionale con i paesi limitrofi per poter creare un esercito unico europeo, per fare questo non è pensabile dividere le 4 linee di business di Sistemi di Difesa, come non è pensabile entrare in una posizione che non sia paritetica rispetto agli altri player: la governance deve rimanere italiana. Per fare questo non escludiamo il coinvolgimento di altre importanti realtà italiane che porterebbe il nostro paese al riconoscimento, grazie ai prodotti ex Oto Melara e ex Wass, del titolo di leader mondiale sul settore navale propedeutico anche al posizionamento paritetico con altri player nella difesa unica europea”.
Per il sindacato “la scelta deve essere fatta dal governo e non può essere solo una scelta industriale: deve coinvolgere il sindacato costruendo insieme il futuro di questo strategico settore. E servono tempi giusti. Siamo a meno di un trimestre dall’inizio del semestre bianco dell’ad Profumo e a meno di un anno dal cambio del governo - conclude la nota - quindi ci chiediamo: non sarà il caso di continuare a lasciare congelata la vendita in attesa degli sviluppi che ci saranno a breve?”. Intanto il sottosegretario alla difesa, Giorgio Mulé, assicura che si stanno valutando ipotesi che contemplino un nuovo tipo di assetto “nel quale - afferma - l’italianità è un prerequisito rispetto al futuro”.
Sa. Ma.