Lunedì 11 novembre 2024, ore 11:02

Lavoro

Pelletteria fiorentina, patto per il rilancio

La gelata temuta è arrivata. E ora il distretto fiorentino della pelle cerca di correre ai riparti, con un ‘Patto di sistema’, tra sindacati e imprese, che punta a minimizzare gli impatti sulla filiera, causati dal rallentamento congiunturale e portare avanti progetti per preservare il saper fare che contraddistingue la pelletteria fiorentina. A sottoscriverlo sono Confindustria Firenze e le organizzazioni territoriali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil.
Il documento, frutto di un tavolo di lavoro in cui sono state analizzate a fondo la situazione e le prospettive del settore con il contribuito anche di Assopellettieri, punta a coinvolgere tutti i portatori di interesse del distretto, che è fra i più importanti a livello europeo, in un progetto di rilancio che punti sulle sue peculiarità: altissima qualità e legalità della filiera. Per preservare questo capitale di saper fare, conosciuto e apprezzato nel mondo, sarà necessario, è scritto nel protocollo, “adoperarsi per la realizzazione di percorsi di formazione continua, volti all’ulteriore qualificazione e attualizzazione delle competenze e delle professionalità presenti sul territorio”.
Le prime avvisaglie del rallentamento di un distretto legato a doppio filo ai brand del lusso, risalgono a fine 2022; il 2023 ha confermato il calo delle produzioni e già a fine anno Cisl e Femca territoriali avevano avvertito: “Dopo anni di crescita a due cifre, il distretto conosce una brusca frenata, con richieste di ammortizzatori sociali raddoppiate rispetto a un anno fa. Entro i primi due mesi del 2024 molte aziende artigiane avranno finito gli strumenti di sostegno e rischiamo un taglio importante di posti di lavoro.” Pochi giorni dopo, Ebret, l'Ente bilaterale del settore artigiano, confermava: “Situazione molto seria, servono interventi immediati”. 
Solo nell’area di Scandicci, epicentro del distretto, ci sono oltre duecento aziende quasi ferme, per un totale di circa 4mila lavoratori in cassa integrazione. “Uno dei motori dell’economia metropolitana, la pelletteria di lusso, si sta fermando”, metteva in guardia il 23 gennaio scorso il presidente dei pellettieri di Cna Firenze, Simone Balducci, indicando anche responsabilità: “La diversificazione degli investimenti attuata dai grandi brand, con colpevole distrazione della politica regionale, ha privilegiato regioni d’Italia fiscalmente più convenienti. Il fenomeno è in atto da anni e ultimamente si è aggravato. Con le 'zone economiche speciali' poi, previste da norme nazionali, è diventato più conveniente spostarsi in regioni come Campania, Puglia, Abruzzo. A livello di politica regionale è mancata una programmazione di interventi che potesse evitare questa situazione”.
A farsi carico dell’iniziativa sono così le parti sociali, con questo protocollo, che nei prossimi giorni sarà presentato alla Regione Toscana, partner istituzionale indispensabile di un simile progetto: occorre infatti individuare politiche industriali mirate, che consentano di accompagnare le aziende in questo percorso, attraverso misure finanziarie che supportino l’innovazione delle imprese, e con il sostegno degli ammortizzatori sociali.
Nel protocollo viene auspicato tra l’altro che le aziende capofiliera, anche attraverso un bilanciamento delle produzioni, possano continuare ad alimentare i volumi delle imprese del distretto, seppure in misura ridotta, per “consentire la prosecuzione dell’attività anche attraverso un corretto utilizzo degli ammortizzatori sociali”.
“Il saper fare della nostra filiera – sottolinea Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Firenze - è capitale sociale oltre che patrimonio delle nostre eccellenze imprenditoriali: non solo va salvaguardato e tutelato ma anche messo nelle migliori condizioni di accrescere le proprie competenze e capacità, per essere ancora protagonisti sui mercati, soprattutto adesso che stiamo attraversando profonde trasformazioni.”
“Dobbiamo proteggere lavoratori e sistemi che negli anni hanno fatto grandi i nostri distretti nel mondo e questo è il primo passo” spiega Mirko Zacchei, segretario Femca-Cisl Firenze Prato.
Alberto Campaioli

( 27 febbraio 2024 )

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