Sciopero di due ore oggi (dalle 8.30 alle 10.30) di tutti i lavoratori dell’indotto della Raffineria Eni di Livorno. Ad organizzarlo il coordinamento di Cgil, Cisl e Uil delle ditte dell’indotto dopo le ultime dichiarazioni di Eni riguardanti la chiusura dal 2022 della linea carburanti all’interno dello stabilimento di Stagno e il conseguente rischio di perdita di posti di lavoro in tutto l’indotto.
Sul fronte occupazionale le ripercussioni per i lavoratori diretti sembrerebbero gestibili, fanno sapere i sindacati, da definire invece gli eventuali contraccolpi sui lavoratori indiretti anche se l’azienda, ad oggi, sostiene che non ci saranno ripercussioni e che i numeri attuali saranno mantenuti.
Per i sindacati è indispensabile riprendere il percorso già intrapreso con le istituzioni locali, regionali e nazionali per un intervento immediato per cambiare le decisioni aziendali. “Le decisioni date dai vertici Eni alle Rsu aziendali e a questa Amministrazione confermano la preoccupazione che da mesi esprimiamo sulle prospettive dello stabilimento livornese dell’Eni”, dichiarano il sindaco di Livorno Luca Salvetti e l’assessore Gianfranco Simoncini, che insieme ai Comuni di Collesalvetti e Rosignano Marittimo avevano chiesto ad agosto al ministro Giorgetti e alla Regione la convocazione al Mise di una cabina di regia sull’accordo di programma dell’area di crisi complessa. Ma da allora tutto tace.
“Oggi è urgente che il Governo convochi il tavolo con un focus specifico su Eni, - sostengono Salvetti e Simoncini - per acquisire e dare al territorio garanzie sul futuro dello stabilimento e in particolare sugli investimenti che si intendono mettere in campo per tutelare sia l’occupazione che il futuro di lungo periodo”.
Sara Martano