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Sevel: nuovo stop della produzione per una settimana

Ancora uno stop di una settimana alla Sevel di Atessa, in provincia di Chieti, a causa della mancanza di centraline. L’attività lavorativa riprenderà alle 5.45 di lunedì 20 giugno 2022, mentre il reparto di CKD della lastratura sembra che continui a lavorare regolarmente. “Dopo la comunicazione della direzione aziendale Sevel di un nuovo stop della produzione per tutta la settimana - commentano il segretario generale Fim Abruzzo-Molise, Domenico Bologna e il responsabile Sevel Fim, Amedeo Nanni - non è più rinviabile un confronto serio e concreto con il governo sul futuro dell’automotive”.

Il convegno organizzato dalla Fim e dalla Cisl interregionale, nel territorio della Val di Sangro ha discusso proprio delle problematiche che stanno investendo l’Italia e l’Europa e ha voluto analizzate gli interventi necessari per rilanciare il settore nel territorio. “Ribadiamo l’urgenza di un progetto Paese a sostegno dell’automotive che il governo Draghi deve urgentemente adottare insieme alle parti sociali - afferma il segretario generale della Fim Roberto Benaglia, durante il convegno -. Francia e Germania sono già avanti su questa strada e noi non possiamo stare fermi. La politica non può rimpallarsi le colpe sulle scelte europee, deve essere capace di produrre una politica industriale adeguata per attrarre nuovi investimenti e tutelare i lavoratori”.

"Come Fim - conclude Benaglia - ci chiediamo come sia possibile che il Pnrr venga orientato per rifare scuole, strade o tutelare borghi antichi e non invece per elevare l'innovazione e la competitività della manifattura che ha nell'automotive il suo cuore pulsante. Senza politica industriale nuova e condivisa rischiamo di avere cassintegrati a vita che non riusciranno ad acquistare auto elettriche importate dall'Asia. Non possiamo stare fermi".

"Il 2035, data oltre la quale in Europa non si venderanno più auto a motore endotermico, è una scadenza che sembra lontana, ma in realtà è dietro l'angolo", ha affermato Sbarra, intervenendo al convegno ad Atessa. "Le opportunità di elevare innovazione, produttività, eco-compatibilità di sistema sono evidenti e importanti. Ma per coglierle bisogna partire dal fattore della sostenibilità sociale. Non possiamo lasciar andare i nostri lavoratori in cassa integrazione e importare le batterie dalla Cina", ha sostenuto. "Se non vogliamo desertificare filiere industriali strategiche - conclude Sbarra - dobbiamo sbloccare gli investimenti previsti nel Pnrr e in manovra, orientando le risorse in modo tale che ad ogni euro speso in tecnologa e innovazione ne corrisponda un altro sulla difesa, formazione, riqualificazione delle persone che lavorano. È essenziale governare insieme questo passaggio, con un intervento concertato e organico sull'intero settore".

Sara Martano

( 13 giugno 2022 )

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