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Industria

Termoli: passi in avanti verso la giga factory

Il sito molisano di Termoli sarà la prima grande giga factory del nostro Paese per la produzione di batterie per la mobilità elettrica. E questo è certo. Quello che ancora non è chiaro è come verrà gestito il percorso di riconversione del sito e, conseguenza ancor più importante, come sarà tutelata l’occupazione. Un primo confronto in tal senso è stato fatto dai sindacati con Automotive Cell Company (Acc) la joint venture nata tra Stellantis, Saft Total Energy e Mercedes ma i sindacati chiedono che il percorso prosegua anche con Stellantis, il Governo e la Regione in un tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy.

“Per noi è molto importante individuare le soluzioni industriali e occupazionali che mettano in sicurezza tutti i lavoratori presenti nel plant di Termoli - afferma il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano - questo significa che tutti i lavoratori dovranno avere una soluzione che indichi loro un futuro occupazionale certo. Per fare ciò è necessario avere tutti i soggetti coinvolti attorno allo stesso tavolo, per trovare insieme tutte le possibili soluzioni utili a garantire la sostenibilità sociale nel processo di trasformazione”. 

Durante l’incontro il sindacato ha ribadito che agirà verso il ministero e Invitalia per far sì che il processo di finanziamento per far partire i primi investimenti strutturali per il primo blocco di produzione si concluda nel più breve tempo possibile. A tal proposito i sindacati sollecitano l’apertura di una discussione con le istituzioni per la necessaria copertura degli ammortizzatori sociali e dei finanziamenti utili per la formazione. 

“Da Stellantis - sottolinea Uliano - ci aspettiamo invece di capire come verrà governato e gestito, con le risorse necessarie, tutto il processo di trasformazione del sito, per garantire tutte le tutele che si determinano con l’interruzione delle attuali produzioni, condizionate dallo stop dei cambi e dei motori endotermici”. 

La prima interruzione produttiva, da quanto emerso riguarderà l’area cambi, entro il primo quadrimestre del 2024, dove sono collocati circa 400 lavoratori, successivamente entro la fine 2026, con lo stop della produzione del motore Fire, dove sono impiegati circa mille addetti. “L’ipotesi di Acc - conclude il segretario Fim-Cisl Abruzzo Molise, Marco Laviano - è la partenza del primo modulo per gennaio 2026 con i primi 600 lavoratori, mentre il secondo modulo è previsto nel 2027 con altri 600 lavoratori, infine il terzo nel 2028 che porterà alla produzione di 40 Gwh complessivi e l’occupazione di 1.800 lavoratori”. 

Sara Martano

( 14 marzo 2023 )

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