E' stato aggiornato a fine maggio il tavolo ministeriale per la vertenza Treofan di Terni. Nell’ultimo incontro, svoltosi nell’ambito del percorso di reindustrializzazione del sito posto in liquidazione nel febbraio 2021 da Jindal, sono state rese note che per l’acquisizione della Treofan sono state avanzate due manifestazioni d’interesse. In questi giorni le strutture tecniche e finanziarie del ministero dello Sviluppo economico, in stretta collaborazione con la Regione, stanno analizzando le offerte per valutarne la consistenza, a partire dalla capacità finanziaria delle società a capo dei due progetti.
La prima manifestazione d’interesse prevede l’avvio di un’attività da parte di una società che opera in un settore non in continuità con l’attività di produzione di film da polipropilene svolta da Treofan. Si tratta - secondo quanto si apprende - della Hgm, operatore italiano di servizi per le telecomunicazioni. “Il progetto - spiegano i sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil presenti all’ultimo incontro al Mise - prevede l’impiego di una parte consistente dell’organico ad oggi ancora presente, circa una settantina di persone, che sarà oggetto di formazione professionale”.
La seconda offerta proviene dalla Lituania ed è stata avanzata da un’altra società impegnata nel settore chimico plastico. “Questa - affermano i sindacati - intenderebbe riavviare gli impianti di produzione presenti nello stabilimento attraverso un adeguato revamping, per acquisire un ruolo nel mercato del film, con un progetto che vedrebbe un impegno occupazionale che va oltre le 108 unità Treofan ancora presenti”.
Nel percorso previsto nel Pnrr regionale per il rilancio del polo chimico in chiave di Sostenible Valley, sarebbe inoltre coinvolta la Novamont, - fanno sapere le sigle sindacali - già presente nel sito, che creerebbe ulteriore occupazione aggiuntiva sul fronte della ricerca dei biomateriali, progetto che però richiede tempi più lunghi per questo i sindacati chiedono di fare una attenta valutazione.
“Come organizzazioni nazionali - spiegano Filctem, Femca e Uiltec - abbiamo chiesto al tavolo di vagliare attentamente tutte le possibili soluzioni, valutando quella migliore in termini occupazionali e di prospettiva futura, per i lavoratori di Treofan prima di tutto, ma complessivamente per il futuro del polo chimico”. Anche per l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Fioroni, “per Treofan sarebbe auspicabile una reindustrializzazione coerente con il modello Sostenibile Valley, ma la priorità è la salvaguardia dei livelli occupazionali”.
Sara Martano