Due progetti per la reindustrializzazione del sito chimico Treofan di Terni. Queste le novità emerse dal tavolo al Mise dove il liquidatore ha anche chiarito che i due progetti sono complementari e non concorrenti. “Uno dei progetti - afferma la viceministra allo sviluppo economico Alessandra Todde - coinvolge l’azienda umbra Novamont con cui sono in corso interlocuzioni per valutare possibili strumenti a supporto”. Dell’altro progetto, invece, al momento non sono stati forniti i dettagli per un vincolo di segretezza nella trattativa.
È certo però che, per garantire il tempo necessario al processo di reindustrializzazione, il Mise, insieme con la Regione Umbria, ha rinnovato l’area di crisi complessa di Terni dando la possibilità di ottenere nuovi ammortizzatori sociali, rinnovando la cassa integrazione in deroga per mantenere i lavoratori in continuità, anche in vista della scadenza dell’attuale cig nel febbraio del 2022. “Seguo questo tavolo dal Governo precedente - continua Todde - e conosco le difficoltà dei lavoratori e del territorio, per questo confermo che non farò mancare il mio supporto e quello del Mise per riuscire a risolvere seriamente questa vertenza garantendo sviluppo e occupazione”.
Cauti i sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil: “In questi ultimi mesi - affermano - vista la dilatazione dei tempi per l’elaborazione del piano di rilancio del sito, abbiamo sollecitato le parti istituzionali a trovare congrui strumenti a sostenere i lavoratori e le loro famiglie. Successivamente all’approvazione della cabina di regia del Mise di un processo di reindustrializzazione, sarà possibile attingere ad ulteriori risorse per gestire la fase di implementazione progettuale dei nuovi soggetti, ad accompagnare i tempi necessari alla realizzazione degli investimenti ed alla necessaria formazione delle maestranze”.
Insieme alla cig - fanno sapere i sindacati - si va ad aggiungere anche un provvedimento attivato dal liquidatore in sinergia con il progetto della Regione Umbria denominato re-work, che prevede un’assistenza gratuita ai lavoratori che accetteranno volontariamente un percorso di formazione per la ricerca e la reintroduzione nel processo produttivo.
Sara Martano