"Il gruppo finlandese Wartsila, dopo aver pugnalato alle spalle 900 dipendenti e le loro famiglie, l’intera collettività sociale e industriale triestina e snobbato la proposta del progetto annunciato dal Mise ’Industria del Marè, va oltre. Pretende che i lavoratori siano parte attiva nello smaltimento industriale del sito di Bagnoli magari indossando anche i guanti bianchi". E' quanto dichiara il segretario nazionale della Cisl, Massimiliano Nobis, dopo che Wartsila ha annunciato la cessazione della produzione a Trieste con conseguenti 450 esuberi: "Il presidio pacifico ai cancelli per evitare che possano uscire macchinari rimarrà fino a quando non ci saranno le condizioni per discutere un serio piano industriale e occupazionale. Non accetteremo che con un colpo di spugna venga cancellata una storia industriale di decenni e con essa le competenze dei 900 lavoratori di Bagnoli". Nobis ribadisce che "serve una soluzione industriale duratura e solida. Ora attendiamo a breve una data per una nuova convocazione del Mise, richiesta da Fim, Fiom, Uilm per capire come procedere da parte del ministro Giorgetti, capire in che modo ’la questione non finisce qui!’. Come lui stesso ha dichiarato al termine dell’incontro ministeriale con il gruppo finlandese lo scorso 27 luglio".