Incontro positivo oggi per la vertenza Whirlpool, al ministero dello Sviluppo, in concomitanza con il presidio dei lavoratori.
"Il ministro - fa sapere Roberto Benaglia leader Fim Cisl - si è già impegnato a riconvocarci per ridare lavoro e reindustrializzare Napoli". E infatti già domanii i tre segretari generali di Fim, Fiom e Uilm saranno di nuovo al Mise per incontrare Giorgetti, stavolta su Ilva".
E la leader Cisl, Annamaria Furlan, dai microfoni di Rai news 24, ha ricordato che "è il lavoro a dare dignità alle persone, il senso vero della cittadinanza e partecipazione. Abbiamo da anni vertenze aperte - aggiunge - sono tante e non risolte.
E' un dato su cui riflettere e agire, vale per Embraco e Alitalia e vale per Ilva. Chiediamo un calendario molto chiaro rispetto a tutte le vertenze che giacciono sul tavolo del ministero da troppo tempo. Il Mise si deve impegnare e dotare di competenze e professionalità - conclude Furlan - per portare soluzioni".
Ogni posto di lavoro legale nel Mezzogiorno è un presidio di legalità che sottrae manodopera alla malavita organizzata. Per questo la scelta di Whirlpool di chiudere il sito di Napoli è estremamente grave. Questo drammatico risvolto sociale si somma anche alla pesante inadempienza della multinazionale americana rispetto agli accordi firmati con l’organizzazione sindacale e il Mise nel 2015 e 2018 dove si impegnava ad investire nei 7 stabilimenti italiani 800 milioni di euro e la garanzia del mantenimento occupazionale. Dal giugno 2019 ad oggi si è assistito ad continuo rimpallo di responsabilità tra la politica e l’azienda. Il gruppo nel 2020 ha avuto, inoltre - riprende Benaglia - ottimi risultati nelle vendite e nella performance reddituali, anche grazie agli accordi sottoscritti con Fim, Fiom e Uilm e il Mise. In alcuni stabilimenti i piani d’investimento sono stati realizzati al 50-60% senza però coinvolgere in minima parte il sito di Napoli.
"Bisogna riprendere da subito il bandolo della matassa di una vertenza partita venti mesi fa", intervengono anche Raffaele Apetino e Biagio Trapani, segretari generali di Fim Cisl Campania e Napoli.
"E’ necessario non perdere più un minuto di tempo - aggiungono i sindacalisti - anche perchè gli ammortizzatori sociali scadono il 31 marzo e l'azienda ha già annunciato i licenziamenti per tutti i 357 lavoratori del sito di Napoli".
"Il governo - concludono Apetino e Trapani - deve assolutamente prorogare il blocco dei licenziamenti oltre il 31 marzo e utilizzare parte delle Risorse del Recovery Fund per difendere il tessuto industriale, il lavoro in Campania e in particolare a Napoli".
Cecilia Augella