Scrive il Presidente Mattarella in occasione di questa Giornata: ”La Costituzione garantisce a ogni donna e uomo, senza eccezioni, l'esercizio dei propri diritti. È, sovente, un percorso arduo, specie per troppe persone con disabilità, che vivono condizioni di solitudine ed emarginazione. Accade nella vita di ogni giorno, nelle strade dei nostri paesi e delle nostre città, nelle famiglie, nella scuola, nei servizi pubblici, nei luoghi di lavoro”. Pregiudizi e stereotipi, sottolinea ancora il Capo dello Stato, ”ostacolano la piena partecipazione alla vita della comunità e la messa in valore dei loro talenti. Le famiglie affrontano sfide enormi. Ritardi, dinieghi, complicazioni irragionevoli, aggravano il peso economico, organizzativo ed emotivo della cura delle persone con disabilità, talvolta afflitte da abusi e maltrattamenti oltre che da discriminazioni. È una ferita per l'intera collettività e a essa va posto riparo con politiche e scelte appropriate”. L'inclusione, conclude Mattarella, ”arricchisce l'intera comunità, contribuisce a un progresso sociale autentico e condiviso, in cui le persone con disabilità non vengono considerate un peso, bensì membri a pieno titolo della vita comune, alla quale sono chiamati a prendere parte con le capacità di cui sono dotati”.
In Italia molto si discute sulla condizione lavorativa delle persone disabili. Occupato è soltanto il 33,5% delle persone tra i 15 e i 64 anni con gravi disabilità. Inoltre, anche quando occupati, non sempre le posizioni lavorative corrispondono a competenze e livelli di qualificazione acquisiti. Non solo: non tutte le amministrazioni pubbliche hanno pienamente coperto le posizioni riservate dalla legge 68/1999, che promuove l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità attraverso il collocamento mirato.
In una nota la Cisl ricorda: ”La disabilità non è ’della persona’: è spesso nell'ambiente che non include. La Convenzione Onu è chiara: la condizione di disabilità nasce dall'incontro tra una compromissione duratura e barriere fisiche, culturali e relazionali che rendono la vita non accessibile”. La Giornata del 3 dicembre ”ci richiama a una responsabilità semplice e concreta: abbattere le barriere e valorizzare ogni persona. A scuola, nel lavoro, nell'accesso ai servizi, nella costruzione dei progetti di vita: non possono esserci discriminazioni, né per le persone con disabilità né per chi le assiste ogni giorno, i caregiver”. In questi mesi ”stiamo contribuendo a passaggi decisivi: il riconoscimento della figura del caregiver, il Piano nazionale per la non autosufficienza, il Piano di azione per i diritti delle persone con disabilità. Misure che possono davvero migliorare la qualità della vita e l'inclusione, a una condizione: che siano coordinate, coerenti, e orientate a obiettivi condivisi”. La Cisl ”sceglie ogni giorno di esserci: per partecipare, costruire soluzioni e stringere un patto di responsabilità che non lasci indietro nessuno”.
Giampiero Guadagni
