Mercoledì 5 novembre 2025, ore 11:30

Legge di bilancio 

Abi: sulle banche la manovra pesa per 9,6 miliardi, meno ricavi  

La manovra approda in Senato e piovono le voci degli industriali, delle associazioni d'impresa e dei sindacati per migliorarla o cambiarla mentre dalle banche, le più colpite con un gettito aggiuntivo di 9,6 miliardi di euro, i toni sono stati cauti. Alla lunga serie di audizioni alla commissione bilancio, riunita al Senato sin dalla mattina, si è affiancata anche la voce, da un evento a Bergamo, del presidente di Confidustria Emanuele Orsini secondo cui "il margine" per cambiare la manovra c'è "soprattutto" perché la misura dell'iper e super ammortamento possa essere triennale. Chi ha evitato accenti polemici è stata l'Abi, oggetto nei giorni scorsi di ripetuti attacchi da parte della Lega che ha minacciato più volte di aumentare il contributo. Salvini, del resto, continua a chiedere "qualcosa in più..." e, se le banche lo facessero, sottolinea: "sarebbe un bel segnale".

Nell'attesa audizione serale il dg dell'Abi Marco Elio Rottigni ha fatto i conti sulle diverse misure previste della manovra che comporteranno un gettito aggiuntivo di 9,6 miliardi di euro in quattro anni ma anche mancati ricavi per la mancata liquidità che, impiegata senza sforzo in titoli di stato, renderebbe 800 milioni di euro fino al 2030. Un impatto che arriva in un contesto, ha puntualizzato, di incertezza e di tassi in calo e di margini per gli istituti in riduzione. Rottigni, cui sono stati concessi 5 minuti per le risposte dei parlamentari, ha voluto rimarcare come le banche avrebbero preferito un contributo come lo scorso anno di anticipo della liquidità senza impatti sul patrimonio. Una speranza vanificata dall'arrivo di aumento delle aliquote Irap, differimento di deducibilità fiscale, e sblocco delle riserve.

La valutazione della manovra è articolata "ma consideriamo positivo il proseguimento del risanamento della finanza pubblica", ha sottolineato il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga nella auduzione, esprimendo un parere favorevole sugli interventi di riduzione di imposizione fiscale sui lavoratori. "È certamente positivo - ha detto - che prosegua il percorso di risanamento della finanza pubblica, volto a portare il deficit sotto il 3% per uscire dalla procedura per deficit eccessivo e a ridurre il rapporto debito/Pil. Questo ha portato a migliorare i giudizi delle società di rating sulla sostenibilità del nostro debito, alla diminuzione dello spread e a contenere, in prospettiva, il costo del debito. Sotto questo aspetto la manovra appare ampiamente positiva".

La Cisl segnala che nelle dimensioni quantitative (0,8% del Pil, 18,7 miliardi) è tuttavia la manovra più piccola dal 2014. Le misure espansive contenute nella manovra sono pari, in rapporto al Pil, sottolinea, a metà della dimensione media del periodo 2014/2025. Questo è certamente dovuto al percorso concordato di spesa netta che impedisce rilevanti finanziamenti in deficit. "Sarebbe stato necessario, quindi, procedere per tempo ad interventi strutturali su spesa ed entrate per avere più risorse a disposizione ed ampliare le misure espansive". La Cisl giudica positivamente la distribuzione delle risorse con gli interventi principali a favore della riduzione dell'imposizione fiscale sui lavoratori (4,9 miliardi nel 2026), con la riduzione della seconda aliquota Irpef, la riduzione della tassazione sui premi di risultato legati alla produttività, sul lavoro scomodo (notturno, a turni e festivo), sul salario accessorio del pubblico impiego, sugli aumenti contrattuali, con gli aiuti alle famiglie (1,6 miliardi nel 2026) e con il rifinanziamento della spesa sanitaria (ulteriori 2,4 miliardi nel 2026).Un giudizio negativo per la Cisl va dato all'ennesima rottamazione delle cartelle esattoriali (1,6 miliardi nel 2026).

"È la quinta rottamazione delle cartelle dal 2016, ha ribadito Ganga, cui si aggiungono tre operazioni di stralcio (nel 2018, 2021 e 2022) e un condono nel 2023. In pratica, secondo l'Upb, è l'incentivo, per chi evade, a continuare a farlo. "Parte delle risorse per manovre più robuste possono essere trovate tramite una più incisiva lotta all'evasione e all'elusione fiscale".
Rodolfo Ricci

( 4 novembre 2025 )

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