«Penso che l'approccio che ha avuto questo governo, il mio ministero e io in questi 3 anni, è un approccio che nasce da un lato da una consapevolezza, del fine ultimo di come costruire una casa, qual è la casa che vorremmo, perché da noi la casa non si fa per abbatterla dopo 20 anni ma una casa è fatta per durare; allo stesso tempo come dicono i nostri vecchi, non si può costruirla partendo dal tetto, bisogna partire dalle fondamenta, lavorando con serietà, con responsabilità e anche con umiltà e portando un mattone dietro l'altro». Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti intervenendo al Meeting di Rimini ad un panel su 'Invecchiamento della popolazione e sicurezza sociale. «Questo è quello è che abbiamo fatto, credo in silenzio, ma i risultati cominciano a vedersi - ha aggiunto -: si cominciano a vedere quelle che sono le fondamenta solide, su cui poi costruire e arricchire la casa per il futuro». «Sarebbe importante che anche i fondi di previdenza complementare finanziati con i contributi dei lavoratori guardassero più al sistema Italia che all'estero, in quelli che sono investimenti infrastrutturali di lungo periodo che danno un rendimento sicuro, non speculativo». «Se facciamo sistema non semplicemente come Stato come istituzioni e anche Terzo settore, questo paese ha delle energie ancora inespresse che potranno ancora migliorare», ha aggiunto.
«Nel corso di questo periodo sono avvenute anche delle cose totalmente imponderabili e imprevedibili, come la guerra con tutto quello che ne deriva anche in termini economici per un paese come il nostro che è privo di materie prime; la guerra commerciale», quindi i «dazi» come «elemento di imprevedibilità che nuoce soprattutto alle aspettative economiche prima ancora che in termini effettivi in merito alle esportazioni o meno negli Usa. Tutti questi elementi
non portano vento favorevole, ma con cui dovremo fare i conti».