La maggioranza lavora sui possibili correttivi alla manovra, in vista dell'avvio del percorso del testo in Commissione Bilancio al Senato la prossima settimana. Modifiche che si annunciano limitate. Una delle direzioni di lavoro, viene riferito, è quella di trovare le coperture per una possibile revisione della norma sulla tassazione dei dividenti delle società: si ragiona sull'ipotesi di un credito di imposta, per evitare una possibile doppia tassazione e il rischio di una fuga di capitali all'estero. Sul fronte della rottamazione, a quanto filtra, sarebbe stato chiarito che non c'è spazio per ampliare il perimetro della platea a cui è rivolta la misura, come aveva richiesto la Lega."Dal 2019 al 2023 c'è stata un'ampia perdita di potere d'acquisto del 10%, recuperata solo di 3 punti. In continuità con scelte già adottate negli ultimi anni, la manovra include interventi di sostegno al reddito delle famiglie.
Si tratta di misure che, anche quando sono di natura temporanea, possono essere utili per sostenere il potere d'acquisto, che negli ultimi anni è stato colpito pesantemente dall'inflazione", ha affermato il vice capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d'Italia Fabrizio Balassone, in audizione sulla manovra davanti alle commissioni Bilancio del Parlamento. "Gli interventi del periodo 2022-25 hanno, in effetti, più che compensato l'impatto negativo del drenaggio fiscale e dell'erosione dei trasferimenti. Il recupero dei redditi familiari - aggiunge - tuttavia, non può essere perseguito solo con interventi fiscali; deve fondarsi su un efficace sistema di contrattazione e, in ultima analisi, sull'aumento della produttività".
In tema di sanità, l'aumento delle risorse, che porta il livello di finanziamento del fabbisogno sanitario in quota Pil al 6,15% nel 2026 (rapporto che nel 2027 e 2028 si attesterebbe rispettivamente a 6,04 e 5,92), corrisponde all'impegno assunto nei documenti programmatici ma consente di rispondere solo parzialmente agli interventi necessari per affrontare le criticità del settore nel cui ambito appaiono in crescita i costi per i contratti del personale, per i farmaci, per gli acquisti di prestazioni sanitarie da privati e per i dispositivi medici ed, in generale, per corrispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e con cronicità multiple che richiede risposte sempre più complesse e costose, ha invece chiarito Mauro Orefice, presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti sempre in audizione sulla manovra.
Ma "ogni confronto della manovra di 18 miliardi con le precedenti non terrebbe conto di alcuni aspetti rilevanti a partire dalle nuove regole europee, ma anche il fatto che la legge di bilancio delle scorso anno ha finanziato in via permanete e strutturale misure che in passato venivano finanziate anno per anno", ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in conclusione delle audizioni in Parlamento sulla manovra. "Il perseguimento di una politica di bilancio attenta" non vuol dire che con la manovra il governo non abbia puntato a dare risposte a esigenze profonde del Paese, ha sottolineato Giorgetti, rivendicando quanto fatto con la legge di bilancio e citando fra gli interventi anche quello sull'Irpef che con la riduzione dell'aliquota dal 35 al 33% "tutela i contribuenti con redditi medi, ed estendendo la platea di chi aveva beneficiato del cuneo fiscale coinvolge il 32% del totale dei contribuenti" per un valore del beneficio medio atteso di 218 euro all'anno« che arriva a toccare per le fascia più alta interessata i "440 euro".
Il titolare del Tesoro ha ricordato la presenza dei vari interventi di carattere fiscale per famiglie, famiglie numerose, supporto alla genitorialità, sanità, imprese. Poi, "sebbene la regolazione dei debiti possa comportare un costo teorico in termini di minori entrate" questo viene poi a lungo termine compensato, ha voluto precisare il ministro dell'Economia parlando della rottamazione. Infine, "la manovra contiene interventi volti all'efficientamento della spesa corrente, mentre sulla spesa in conto capitale si punta a rispondere all'esigenza di «migliorare la capacità di efficientamento della spesa corrente con rimodulazione delle dotazioni di bilancio che tenga conto dell'andamento gestionale senza pregiudicare realizzazione dei relativi interventi".
Rodolfo Ricci
