"Nella Giornata Mondiale del Rifugiato, si rinnova il dovere di ricordare che la tutela della persona, in ogni sua condizione, è principio fondativo della Repubblica Italiana, cuore dell'ordinamento europeo e pilastro del diritto internazionale». Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato
«L'Italia, anche per la sua collocazione geografica, si trova in prima persona a rispondere a questa sfida globale e ad
affrontare le ragioni profonde di questi fenomeni. Si misurano in questo ambito le insufficienze dell'ordinamento
internazionale che non riesce ad assolvere pienamente al compito di protezione di queste condizioni di fragilità, specie in
questa fase di indebolimento e lacerazione delle relazioni fra gli Stati", aggiunge il capo dello Stato.
In una nota la segretaria generale della Cisl Daniela Fumarola ha dichiarato “In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato la CISL ribadisce la necessità di rafforzare l’impegno collettivo per la tutela dei diritti fondamentali e il rispetto della dignità delle persone costrette a fuggire dai loro Paesi e a chiedere protezione, a causa di crisi climatiche, guerre, persecuzioni e violazioni dei diritti umani e rinnova l’auspicio che accoglienza ed integrazione siano i pilastri di una società che guarda al futuro con speranza e giustizia, nel segno della pace, dell’inclusione e della solidarietà”. “Secondo l’Eurostat, nel 2024 i richiedenti asilo nell’UE sono stati circa un milione, di cui 158.000 in Italia. Nello stesso anno nel nostro Paese sono state circa 39 mila le domande accolte. Per la CISL è fondamentale che in tutte le fasi successive alla richiesta di protezione internazionale siano garantiti tempi di esame certi e rapidi e irrobustiti i percorsi di integrazione e inclusione sociale. In Italia, diversi soggetti sociali e politici sono coinvolti, a vari livelli, nella gestione dell’integrazione dei rifugiati. Un esempio virtuoso è rappresentato dal Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI), coordinato dai Comuni. Tuttavia, i dati di un recente studio dell’UNHCR evidenziano ancora un quadro molto critico: il 43,5% dei rifugiati vive in povertà assoluta, il 67% è al di sotto della soglia di povertà relativa e solo il 21% ha un impiego stabile. Le barriere burocratiche e linguistiche ostacolano l’integrazione, mentre l’accesso al welfare pubblico rimane complesso e frammentato. Per la CISL l’integrazione passa attraverso il rafforzamento di sistemi organizzati che, contrastando ogni forma di sfruttamento, valorizzano il lavoro e la formazione, come strumenti essenziali per garantire alle persone un’occasione di riscatto e un futuro dignitoso e costruire una società più inclusiva e coesa.
I rifugiati possono costituire una risorsa per il Paese. Ne sono testimonianza molti progetti finanziati da fondi europei, che dimostrano come l’inclusione possa generare valore economico e sociale, contribuendo a colmare i disallineamenti del mercato del lavoro e, attraverso un fecondo dialogo interculturale, a rafforzare il tessuto comunitario”, conclude la leader Cisl.