Prosegue il cammino della Legge di Bilancio per il 2026: è previsto un nuovo vertice di maggioranza sul tema. Nei prossimi giorni saranno ascoltate a Palazzo Chigi le parti sociali, in vista del Consiglio dei ministri fissato per lunedì 13. Il ministro dell’Economia e della Finanze Giancarlo Giorgetti assicura: "Gli spazi per fare la riduzione delle tasse per il ceto medio ci sono e ci sono anche gli spazi per la pace fiscale". È vero che tutto ha un costo, ma si tratta di "una rispalmatura nel corso del tempo".
Bankitalia invita a limitare le "misure spot", la Corte dei Conti fa notare che la tenuta delle risorse lascia "spazi molto stretti" a misure espansive, compresa la riduzione della pressione fiscale sul ceto medio, il sostegno agli investimenti e agli incentivi chiesti dalle imprese e la salvaguardia nel tempo della spesa sanitaria. Le misure andranno insomma attentamente selezionate, dando priorità alla crescita. Secondo quanto è emerso, la manovra dovrebbe partire da una base di circa 16 miliardi di euro. Tra gli obiettivi principali c'è quello di "far respirare" i contribuenti. "Se diamo fiato a chi è sommerso dalle cartelle, forse non uccidiamo l'impresa e questa può continuare a contribuire", dice Giorgetti. La pace fiscale si conferma dunque un cavallo di battaglia della Lega.
Poi gli aiuti al ceto medio, ad esempio rimodulando ancora l'Irpef, punto su cui la premier Giorgia Meloni dice di voler "dare un segnale". Se finora "ci siamo concentrati finora su redditi medio bassi - aggiunge - parlare del ceto medio significa parlare della fascia che arriva ai 50 mila euro". A questa spetterebbe il taglio dell'Irpef dal 35% al 33%, anche se Forza Italia vorrebbe che si arrivasse ai redditi fino a 60 mila euro. In dettaglio, il Documento programmatico di finanza pubblica "non include informazioni sufficienti per avanzare valutazioni sulle singole misure della prossima manovra. In ogni caso, gli interventi di copertura dovranno essere certi", ha confermato il capo del Dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia, Andrea Brandolini, in audizione sul Dpfp. "Sarebbe inoltre opportuno limitare gli incrementi di spesa o le riduzioni di entrate di natura temporanea: hanno effetti solo transitori sulla domanda, aumentano il livello del debito e risultano spesso difficili da rimuovere". Lo scorso settembre, spiega Brandolini, le Commissioni competenti dei due rami del Parlamento e l'assemblea del Senato hanno approvato due risoluzioni, di identico contenuto, che impegnano il Governo a includere nel Dpfp 'l'articolazione delle misure di prossima adozione nell'ambito della manovra di finanza pubblica e dei relativi effetti finanziarì. Il Dpfp "si limita tuttavia a fare riferimento, tra le misure espansive, alla riduzione del carico fiscale sui redditi da lavoro, al rifinanziamento del fondo sanitario nazionale, agli incentivi agli investimenti privati, a misure a sostegno della natalità e della conciliazione vita-lavoro; non si fa menzione di specifici interventi a copertura", sottolinea.
Per la Corte dei Conti, la buona tenuta della finanza pubblica lascia spazi molto stretti per politiche espansive volte, nelle intenzioni del Governo, "a sostenere la domanda interna e i redditi del ceto medio attraverso interventi di riduzione del prelievo fiscale, di sostegno agli investimenti e al sistema di incentivi alle imprese e di salvaguardia nel tempo della spesa sanitaria". Secondo i magistrati contabili si conferma pertanto l'esigenza, da un lato, di mantenere il controllo sui conti pubblici, e, dall'altro, di garantire una più attenta selezione degli interventi da avviare. La priorità nella manovra, sottolineano, va data alla crescita. "Un segnale positivo arriva dall'indebitamento: grazie al buon andamento della spesa primaria netta, il deficit che ad aprile veniva stimato al 3,3% è ora proiettato sul 3% nel 2025, agganciando una soglia cruciale per poter sperare nell'uscita dalla procedura per deficit eccessivo avviata nel luglio 2024 con un anno d'anticipo", sottolineano i rappresentanti della Corte dei Conti.
Rodolfo Ricci