Lunedì 20 ottobre 2025, ore 14:31

Giornata Mondiale dell'Alimentazione

Permettere che milioni muoiano di fame è una aberrazione etica

Ospite d'onore della cerimonia è Papa Leone XIV, accolto da un applauso al suo ingresso nella plenaria. Alla Fao sono giunti questa mattina anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha preso parte alla cerimonia di inaugurazione del Museo e della Rete per l'Alimentazione e l'Agricoltura,  e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. A introdurre i lavori, il direttore generale della Fao, Qu Dongyu. Numerosi gli ospiti internazionali presenti. Siedono in platea, tra gli altri: re Letsie III del Lesotho, ambasciatore speciale Fao per la Nutrizione, la regina Letizia di Spagna, ambasciatrice speciale Fao per la Nutrizione, la principessa Basma Bint Ali di Giordania, ambasciatrice Fao per il Vicino Oriente e Nord Africa, il presidente dell'Uruguay, Yamandù Orsi Martinez, il presidente del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (Ifad), Alvaro Lario, la direttrice esecutiva del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), Cindy Hensley.

"Chi patisce la fame non è un estraneo. È mio fratello e devo aiutarlo senza indugio". Così papa Leone XIV, alla Fao in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione. "L'obiettivo che ci vede ora riuniti è tanto nobile quanto ineludibile" ha continuato il pontefice, parlando in spagnolo: "Mobilitare tutte le energie disponibili, in uno spirito di solidarietà, affinché nel mondo a nessuno manchi il cibo necessario, sia in quantità sia in qualità". Leone XIV ha aggiunto: "In tal modo, si porrà fine a una situazione che nega la dignità umana, compromette lo sviluppo auspicabile, costringe ingiustamente moltitudini di persone ad abbandonare le proprie case e ostacola l'intesa tra i popoli". Papa alla Fao: senza fame anche pace sarà più semplice Tutti devono concorrere a combattere questa nobile battaglia Città del Vaticano, 16 ott. (askanews) - "Esprimo a tutti i popoli della terra il mio più fervido desiderio che la pace regni ovunque. Il cuore del Papa, che non appartiene a lui stesso, ma alla Chiesa e, in un certo senso, a tutta l'umanità, mantiene viva la fiducia che, se la fame sarà sconfitta, la pace sarà il terreno fertile da cui nascerà il bene comune di tutte le nazioni". Così Papa Leone che questa mattina, ha visitato la Sede della FAO in occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione e della Celebrazione dell'80° Anniversario della fondazione dell'Organizzazione. "Ottant'anni dopo la fondazione della FAO, la nostra coscienza deve interrogarci ancora una volta di fronte alla tragedia sempre attuale della fame e della malnutrizione. - ha detto Papa Leone nel suo intervento - Porre fine a questi mali non è solo responsabilità di imprenditori, funzionari pubblici o politici. È un problema alla cui soluzione dobbiamo contribuire tutti: agenzie internazionali, governi, istituzioni pubbliche, ONG, enti accademici e società civile, senza dimenticare ogni individuo, che deve vedere nella sofferenza altrui qualcosa di proprio. Chi soffre la fame non è uno sconosciuto. È mio fratello e mia sorella, e devo aiutarlo senza indugio", ha aggiunto. "In un tempo in cui la scienza ha prolungato la speranza di vita, la tecnologia ha avvicinato continenti e la conoscenza ha aperto orizzonti un tempo inimmaginabili, permettere che milioni di esseri umani vivano - e muoiano - vittime della fame è un fallimento collettivo, un'aberrazione etica, una colpa storica". E' la forte denuncia del Papa nel suo intervento alla Fao. "È necessario, ed estremamente triste, ricordare che, nonostante i progressi tecnologici, scientifici e produttivi, seicento settantatré milioni di persone nel mondo vanno a dormire senza mangiare. E altri duemilatrecento milioni non possono permettersi un'alimentazione adeguata dal punto di vista nutrizionale. Sono cifre - dice Prevost - che non possiamo considerare mere statistiche: dietro ognuno di questi numeri c'è una vita spezzata, una comunità vulnerabile; ci sono madri che non possono nutrire i propri figli. Forse il dato più toccante è quello dei bambini che soffrono di malnutrizione, con le conseguenti malattie e il ritardo nello sviluppo motorio e cognitivo. Non è un caso, bensì il segno evidente di una insensibilità imperante, di un'economia senz'anima, di un modello di sviluppo discutibile e di un sistema di distribuzione delle risorse ingiusto e insostenibile".

"Sono molto lieto di partecipare a questa inaugurazione. Il 'Museo e rete per l'alimentazione', è un'iniziativa che, oltre a consentirci di ripercorrere la storia di un'Istituzione internazionale che siamo lieti sia ospitata in Roma sin dal 1951, trasmette un importante messaggio di un impegno che via via si è precisato nella sua valenza strategica: dalla sicurezza alimentare alla sostenibilità degli ecosistemi. Il percorso per raggiungere questi obiettivi -già da tempo tracciato nell'Agenda 2030 delle Nazioni unite- resta purtroppo in gran parte ancora inattuato, ivi inclusa l'aspirazione ad un mondo senza più fame". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Roma all'inaugurazione del Museo e rete per l'alimentazione e l'agricoltura della Fao. "È un triste paradosso -ha lamentato il Capo dello Stato- che proprio mentre crescono le conoscenze, le risorse e le potenzialità tecnologiche, anche con rilevanti applicazioni al settore agricolo, assistiamo a nuovi scenari di carestia, a inaccettabili sperequazioni e a un regresso di quel sistema multilaterale, unico paradigma in grado di dare vere risposte a questi bisogni. Si tratta di una inversione di rotta incomprensibile e inaccettabile. Le Istituzioni multilaterali più direttamente impegnate nella lotta all'insicurezza alimentare sono strumenti preziosi ed esprimono consapevolezza della indivisibilità dei destini umani". "Il 'Museo e Rete per l'Alimentazione', e' un'iniziativa che, oltre a consentirci di ripercorrere la storia di un'Istituzione internazionale che siamo lieti di ospitare a Roma sin dal 1951, trasmette un importante messaggio di un impegno che via via si e' sempre piu' precisato nella sua valenza strategica: dalla sicurezza alimentare alla sostenibilita' degli ecosistemi. Il percorso per raggiungere questi obiettivi - gia' da tempo tracciato nell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite - resta purtroppo in gran parte ancora da attuare, ivi inclusa l'aspirazione ad un mondo senza piu' fame".

( 16 ottobre 2025 )

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