L’Italia ripudia la guerra. Dopo la tragedia della dittatura fascista e delle guerre, quando si gettarono le basi per la costruzione del nuovo ordine civile, non vi è dubbio che, nella coscienza popolare più profonda albergava la volontà di non subire mai più la guerra. Era scritto nelle viscere del popolo italiano: l’“Italia ripudia la guerra”, perché gli Italiani volevamo vivere in pace e l’idea che ci potesse essere di nuovo la guerra la respingevano con tutte le loro forze. Poi, il dovere di pace è stato condiviso con gli europei e poi con tutti i membri delle Nazioni Unite che, affermano di essere nate per salvare le future generazioni dal flagello della guerra. Tommaso Greco, Professore ordinario di Filosofia del diritto nell’Università di Pisa e direttore del centro Interdipartimentale di Bioetica, ci ricorda nel suo ultimo libro “Critica della ragione bellica” (Sagittari Laterza, 2025) che la pace è un diritto statuito dall’ordinamento nazionale e internazionale e che bisogna contrastare la narrazione hobbesiana che vede la pace nell’utopia o nell’ideale.