"Ogni lamentela in più dalle banche, è un miliardo in più che gli chiediamo". Matteo Salvini non retrocede nella battaglia ingaggiata con gli istituti di credito. Il nuovo attacco lo sferra da Napoli, a margine di un evento per la campagna elettorale in vista delle Regionali. Soldi dei "cittadini" che servirebbero a finanziare sicurezza e sanità, è il ragionamento. lNon passa giorno che il leader della Lega non torni a sostenere questa tesi, alla quale affianca la richiesta di rivedere la tassa sugli affitti brevi. Unica battaglia che lo vede accomunato ad Antonio Tajani, con il quale per il resto le distanze non fanno che allargarsi contribuendo a far salire la tensione nella maggioranza sulla manovra ma non solo.
Fratelli d'Italia finora relativamente cauto decide di replicare caustico: "La Lega ha il ministro dell'Economia e delle Finanze, chieda a lui cosa vuole fare", commenta Marco Osnato, responsabile economico del partito. Giusto, si accoda Forza Italia, è stato il Tesoro a farsi "garante" dell'accordo con i banchieri. Considerazioni - si osserva in ambienti della maggioranza - che fanno emergere una certa irritazione in Giorgia Meloni per queste continue prove di forza all'interno della coalizione. Un vertice si terrà - ancora da ufficializzare il giorno, resta l'ipotesi di oggi - per cercare di riportare le voci a maggiore unità: l'obiettivo è che all'esterno i distinguo passino per normale dialettica politica, nulla più. Anche perché è comune la consapevolezza che occorra sempre guardare alle ragioni dello stare insieme. Certo la campagna elettorale, che inizia con le Regionali e si prolungherà con la campagna referendaria sulla giustizia per finire con le elezioni politiche, non aiuta ma per la premier - ragionano ancora fonti di maggioranza - resta necessario evitare che si piantino di continuo bandierine.
La legge di bilancio, approvata in Consiglio dei ministri oltre una settimana fa, ancora deve iniziare il suo iter in Parlamento: per il giorno degli emendamenti c'è tempo, ma quando arriverà ogni partito rovescerà numerosissime proposte di modifica sul tavolo. La Lega si è portata avanti e ha già annunciato che chiederà nero su bianco di aumentare il contributo delle banche. D'altro canto, le risorse a disposizione sono poche e se si vuole aggiungere qualche misura - come migliorare le norme a favore delle Forze dell'Ordine o ridurre la portata dei tagli, che colpiscono anche il ministero di Salvini - occorre trovare fonti di copertura. Da qui a dire che su questa richiesta si possa trovare il consenso del resto degli alleati e poi di quello del mondo finanziario ce ne passa. Tra l'altro, da FI e non solo arriva la richiesta opposta: quella di diminuire l'impatto del pacchetto banche.
"Anche le pietre hanno capito che la guerra di Matteo Salvini non è alle banche ma a Forza Italia e ad Antonio Tajani", osserva Osvaldo Napoli (Azione). Non è vero, "ci amiamo", ironizza il leader leghista commentando il suo rapporto con l'altro vicepremier. In particolare, gli azzurri vorrebbero che fosse rivista la norma che alza dall'1,2% al 24% le tasse sui dividendi che vengono incassati per partecipazioni minori del 10% in una società. Tutti temi che potrebbero essere affrontati in occasione di una nuova riunione fra leader, e che sicuramente i leghisti potranno discutere col titolare del Tesoro domani in un incontro che è stato già fissato.
Sull'altro tema portato alla ribalta, quello degli affitti brevi, se Lega e Forza Italia concordano sulla necessità di cancellare del tutto l'incremento della tassazione, la ministra del Turismo Daniela Santanchè invece spiega di avere un'altra opinione: "io non penso sia sbagliata. La cedolare secca è nata per gli affitti lunghi. Qui parliamo invece di affitti brevi. Il Parlamento deciderà, ma trovo che abbia una sua ratio", dichiara. Ma se si vuole spingere sulle politiche abitative, insiste Confedilizia, bisognerebbe trovare un'altra strada: "Dimezzare l'Imu sugli affitti a canone concordato" è la via che potrebbe trovare qualche sponsor tra Camera e Senato.
Rodolfo Ricci
