La commissione Bilancio del Senato è tornata a riunirsi ieri mattina per riprendere i lavori sugli emendamenti alla manovra. L’obiettivo è quello di chiudere in giornata, il testo è atteso in Aula a Palazzo Madama lunedì. Intanto sono stati depositati diversi emendamenti modificati, in riformulazioni necessarie dopo le divisioni in maggioranza su alcuni temi, in particolare le pensioni. Oltre alla stretta sulle pensioni, stralciata come già annunciato nella notte nella sua interezza, dall'emendamento del governo alla manovra saltano anche le norme sul Tfr per i nuovi assunti. La misura - contenuta nella prima versione della proposta di modifica a firma dell'esecutivo - prevedeva l'adesione automatica alla previdenza complementare per i lavoratori dipendenti del settore privato di prima assunzione.
"La Cisl apprezza lo stralcio della parte dell'emendamento del Governo sul riscatto della laurea ma ritiene un errore aver cancellato la parte sul silenzio assenso, "ha dichiarato la leader dell'Organizzazione, Daniela Fumarola. "Stralciare dalla legge di bilancio i provvedimenti sulla penalizzazione sul riscatto della laurea ai fini della pensione appare come una scelta saggia. Resta un errore invece stralciare dal maxi emendamento anche la norma da noi fortemente auspicata sull'adesione automatica alla previdenza complementare per i dipendenti privati".
"Abbiamo chiesto anche con determinazione - ha detto la segretaria generale della Cisl - che Opzione Donna venga confermata anche nel 2026 perché le donne sostengono ancora una quota sproporzionata del lavoro di cura, e questo sul piano previdenziale crea svantaggi profondi". "Più in generale, ha proseguito - bisogna dare certezza e stabilità al sistema previdenziale, e questo non si fa con continui interventi unilaterali, che creano incertezza nei percorsi lavorativi e di vita di milioni di persone. Ecco perché sollecitiamo il Governo ad aprire un tavolo serio e complessivo sulla riforma del sistema pensionistico, puntando su un confronto costruttivo per dare stabilità al sistema pensionistico con elementi di equità e flessibilità in uscita che a nostro avviso continuano a mancare, in particolare rispetto alla previdenza delle donne e dei giovani, rafforzando la previdenza complementare ed accompagnando realmente l'invecchiamento attivo".
Tornando agli emendamenti, scompaiono le nuove risorse per 1,3 miliardi per finanziare il credito d'imposta Transizione 4.0, i cui fondi sono andati esauriti. Salta anche il nuovo contributo di 1,3 miliardi chiesto alle assicurazioni. La misura non è contenuta nel nuovo emendamento del governo alla manovra, contrariamente a quanto previsto dalla prima versione della proposta di modifica. La norma introduceva un meccanismo che prevedeva il versamento a titolo di acconto pari all'85% del contributo sul premio delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti dovuto per l'anno precedente.La commissione Bilancio del Senato ha dato via libera all'emendamento alla manovra sull'oro di Banca d'Italia, come riferisce il senatore della Lega e relatore Claudio Borghi.
"È un momento molto importante, è una mia battaglia da 11 anni. Penso che sia una delle cose più importanti di questa manovra. Riaffermare il principio" che appartiene al popolo italiano "ci riporta nella normalità". Scompaiono le nuove risorse per 1,3 miliardi per finanziare il credito d'imposta Transizione 4.0, i cui fondi sono andati esauriti. Salta anche il nuovo contributo di 1,3 miliardi chiesto alle assicurazioni. La misura non è contenuta nel nuovo emendamento del governo alla manovra, contrariamente a quanto previsto dalla prima versione della proposta di modifica. La norma introduceva un meccanismo che prevedeva il versamento a titolo di acconto pari all'85% del contributo sul premio delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti dovuto per l'anno precedente.Nella giornata di ieri la maggioranza ha continuato a scontrarsi sulle pensioni. La Lega è andata all'attacco sulla riformulazione della norma proposta dal Mef che prevede la modifica solo della stretta sul riscatto della laurea, non quella sulle finestre mobili. Claudio Borghi ha chiesto una riformulazione differente. E in serata ha aggiunto: "Con un allungamento anche formale dell'età pensionistica noi quell'articolo non lo votiamo”.
Mentre continuano in modo caotico i lavori in Senato sulla legge di bilancio, l’Istat ha fatto sapere che a dicembre 2025 l'indice di fiducia delle imprese aumenta raggiungendo un massimo da marzo 2024: aumenta nei servizi di mercato (da 97,8 a 100,0), rimane sostanzialmente stabile nel commercio al dettaglio (da 107,3 a 107,2) e diminuisce nell'industria (nella manifattura scende da 89,5 a 88,4 e nelle costruzioni da 102,6 a 101,0). L'indice di fiducia dei consumatori, dopo il calo registrato a novembre 2025, torna ad aumentare: il clima personale aumenta da 94,5 a 96,4, il clima corrente cresce da 98,6 a 100,2, il clima futuro sale da 90,2 a 91,6 e quello economico passa da 96,5 a 97,0.
Parallelamente, l’Istat stima che tornano tornano a diminuire, su base mensile e al netto dei fattori stagionali, sia il fatturato dei servizi sia quello dell'industria; per i servizi sono in calo anche i volumi, che invece sono sostanzialmente stazionari per l'industria. Il fatturato dell'industria in termini congiunturali diminuisce dello 0,5% in valore e registra un leggero incremento in volume (+0,1%); rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, +1,7% in valore e +2,7% in volume. Per il settore dei servizi l' Istat stima una diminuzione congiunturale dello 0,5% in valore e dello 0,6% in volume; su base tendenziale +1,5% in valore e +1,2% in volume.
Rodolfo Ricci
