Il decreto si propone di intervenire sul tema sicurezza in maniera organica affrontando cinque aspetti fondamentali: definizione di meccanismi premianti o penalizzanti in base al reale rischio d’impresa; ricerca di una maggiore trasparenza all’interno della filiera degli appalti; messa in campo di una formazione più puntuale, congrua e continua; potenziamento dei controlli e della vigilanza; maggiore collaborazione tra istituzioni, parti sociali e professioni ordinistiche.
Sul fronte degli incentivi, dal 2026 le imprese virtuose potranno beneficiare di agevolazioni, mentre quelle con alti tassi di infortuni subiranno penalizzazioni. L’obiettivo è premiare chi investe in prevenzione e responsabilizzare chi non lo fa. Per garantire trasparenza, il decreto rafforza la vigilanza lungo la filiera degli appalti e subappalti, riducendo le zone d’ombra che spesso favoriscono irregolarità. La formazione diventa più stringente: percorsi specifici per settori a rischio, aggiornamenti periodici e accesso gratuito alle norme tecniche, per assicurare competenze pratiche e non solo teoriche.
Un capitolo importante riguarda i controlli: aumentano le risorse per la vigilanza nei luoghi di lavoro e viene introdotto il badge di cantiere con codice univoco, pensato per migliorare la tracciabilità e contrastare il lavoro irregolare. Al fine di rafforzare le capacità dell'Ispettorato nazionale del lavoro e dell'Arma dei carabinieri, l'Inail è autorizzata ad assumere - per gli anni 2026, 2027 e 2028 - 300 unità di personale, elevando a 10 (da 8) il numero massimo di posizioni dirigenziali di livello generale. Aumentano da 710 a 810 i carabinieri assegnati al Ministero del lavoro e delle politiche sociali per i servizi di vigilanza per l'applicazione delle leggi sul lavoro, previdenza e sull'assistenza sociale. Le assunzioni sono autorizzate dal settembre 2026 al settembre 2027. Cambiano le norme anche sui controlli sanitari obbligatori per i lavoratori: tra gli obblighi del medico competente, quello volto alla promozione della prevenzione oncologica. Infine, il decreto punta a una collaborazione più stretta tra Ministero, Regioni, sindacati e ordini professionali, per coordinare meglio le politiche di prevenzione.
Tra le altre novità spiccano l’inasprimento delle sanzioni (da 6 mila a 12 mila euro) per la mancata adozione della patente a crediti nei settori ad alto rischio, l’obbligo di visite mediche in orario di lavoro e campagne di screening, l’estensione della tutela Inail agli studenti impegnati in percorsi formativi e l’equiparazione delle associazioni di volontariato di protezione civile alle imprese per formazione e controlli.
La ministra del Lavoro Calderone parla di ”risposta concreta e non retorica a una priorità del governo Melonio: rendere il lavoro sicuro e di qualità. In altre parole, mettere in sicurezza il futuro. Il via libera finale è un traguardo importante, possibile grazie a un lavoro condiviso con tutte le parti sociali. Il confronto resta aperto, per proseguire la nostra azione a favore di un sistema efficiente di prevenzione e promozione della salute e della sicurezza sul lavoro”.
Critiche le opposizioni e la Cgil, per le quali il decreto è solo uno spot che non affronta i problemi veri della sicurezza.
Di sicurezza sul lavoro ha parlato ieri anche Papa Leone XIV ricevendo in udienza i rappresentanti dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro. ”Ancora oggi sono troppi gli incidenti e le morti bianche. Quelli che dovrebbero essere sempre spazi di vita - in cui le persone trascorrono ogni giorno molta parte del loro tempo e impiegano una grande porzione delle loro energie - frequentemente si trasformano in luoghi di morte e di desolazione. Prevenire è meglio che curare”.
Giampiero Guadagni
