Dopo 6 mesi di trattativa è stata raggiunta tra i Gruppi Stellantis, Cnh Industriale, Iveco e Ferrari e i sindacati l’intesa per il rinnovo del biennio economico 2025-2026 del Ccsl (Contratto collettivo specifico di lavoro) che in Italia coinvolge circa 60 mila addetti. La paga base viene incrementata a regime del 6,6%, con un aumento del 3,7% a partire da giugno 2025, del 2% a partire da gennaio 2026 e dello 0,8% a partire da novembre 2026, con un aumento medio a regime di quasi 140 euro (139,8 al terzo gruppo professionale corrispondente all’ex quinto livello metalmeccanico). Naturalmente l’incremento della paga base avrà riflessi su tutti gli istituti indiretti e differiti, come ad esempio maggiorazioni e tfr. Inoltre è stato concordato che vengano corrisposti una tantum di 240 euro a giugno 2025 e di 240 euro ad aprile 2026. In questo modo per l’intero quadriennio 2023-2026 l’aumento complessivo della paga base raggiungerà il 18,7%.
La prima trance di aumenti del 3.7 % (75,43 euro area 2; 78,13 euro 3°gruppo) sarà erogata nella busta paga di giugno 2025 e la seconda del 2% (42,28 euro area 2; 43,80 euro 3°gruppo) a gennaio 2026. Infine, una terza trance di 0,80% (17,25 euro area 2; 17,87 euro 3°gruppo) verrà erogata a novembre 2026. L’accordo, sottoscritto da Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri e dalle 4 aziende interessate, all’Unione Industriale di Torino, prevede anche il miglioramento degli indicatori del premio di risultato (Pdr) per il gruppo Stellantis. Sono state inoltre stabilite le linee guida per la commissione inquadramento in Cnhi, Iveco e Stellantis (in Ferrari è già prevista a livello aziendale) che dovranno essere definite entro il 2026 in modo da avere nel prossimo Ccsl l’introduzione di un nuovo elemento economico.
“Il rinnovo del biennio economico del Ccsl - commentano il segretario generale Fim, Ferdinando Uliano e il coordinatore nazionale automotive Fim, Stefano Boschini - è un fatto positivo per i lavoratori e il paese. La firma arriva dopo l’annuncio della settimana scorsa della scelta da parte del Gruppo Stellantis del nuovo ad, Antonio Filosa. L’intesa rappresenta quindi un buon segnale a cui dovrà seguire un rafforzamento del piano industriale del Gruppo automobilistico al fine di migliorare tutti i temi relativi alla transizione, a partire dagli investimenti e dalla salvaguardia dell’occupazione in Italia”. Per Uliano e Boschini “l’intesa è particolarmente importante perché interessa uno dei settori più importanti della nostra industria metalmeccanica, in un momento particolarmente difficile. Questo dimostra che è possibile rinnovare i contratti anche nei momenti di crisi. Ci auguriamo che questo serva anche a riaprire il confronto con Federmeccanica e Assistal sul Ccnl. Sarebbe un ottimo segnale di responsabilità nei confronti dei lavoratori del sindacato e del Paese”.
“L’intesa firmata nel gruppo Stellantis è un risultato importante frutto della determinazione negoziale della Fim e delle altre sigle per tutelare i salari e garantire migliori condizioni di lavoro - afferma la segretaria generale della Cisl Daniela Fumarola -. Un accordo che deve essere accompagnato da investimenti seri relativi alla transizione ambientale, al rilancio della produzione di auto in tutti gli stabilimenti italiani e alla salvaguardia dell'occupazione. Tocca ora anche a Federmeccanica battere un colpo riaprendo con grande senso di responsabilità la trattativa per il contratto dei metalmeccanici. Basta ritardi inaccettabili”.
Con la firma all’Unione Industriale di Torino si completa il lavoro iniziato due anni fa. Nel 2023 venne rinnovata per quattro anni la parte normativa e per soli due anni quella economica. La crisi violenta del settore auto ha reso il negoziato più difficile, ma il sistema collaudato di relazioni industriali ha avuto la meglio portando a un risultato soddisfacente per tutte le parti, in considerazione anche della difficile situazione in cui versa il settore. “Con questa intesa - dicono tutti i sindacati firmatari Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Aqcf - si completa dunque l’accordo dell’8 marzo 2023 a copertura dell’intero quadriennio 2023-2026 e si consegue il totale recupero inflattivo sulla paga base, nonché l’incremento dei premi, pur in un momento di grande difficoltà per il settore automotive. Confidiamo che lo stesso spirito di confronto che l’ha resa possibile possa ora guidarci nell’affrontare le difficili sfide industriali che ci aspettano”. Per il segretario generale della Fim Cisl, Rocco Cutrì: “Con questo rinnovo il Ccsl si conferma uno strumento capace di rispondere alle esigenze contrattuali delle lavoratrici e dei lavoratori che ancora una volta potranno contare sulla tutela del proprio reddito ma anche sulla prospettiva futura”.
Rocco Zagaria