La strada per trovare risorse per rispettare l’impegno assunto dal Governo sull’innalzamento delle spesa per la difesa al 5% del Pil è strettissima. La conferma arriva dalla Corte dei Conti. “Per l'Italia - ha detto il procuratore generale della Corte, Pio Silvestri nella sua requisitoria sul rendiconto generale dello Stato - si tratterà di fare scelte in linea con la partecipazione agli organismi internazionali ma comunque difficili stante la situazione di deficit di bilancio ancora consistente e il contesto ancora lontano dalla ipotesi di costruzione di un sistema di difesa europea”. Silvestri ha ricordato i nostri notori limiti di bilancio ma ha anche sottolineato il rischio “di una espansione del conflitto russo ucraino ai limitrofi Paesi aderenti alla Nato, l'adesione all'alleanza atlantica vieppiù impone delle riflessioni sul tema delle spese militari”.
“In uno scenario globale connotato da grande incertezza e da rilevanti rischi geopolitici - ha sottolineato a sua volta il Presidente di coordinamento delle Sezioni Riunite in sede di controllo della Corte dei conti Enrico Flaccadoro - resta decisivo il mantenimento dei conti pubblici nel rigoroso sentiero già intrapreso negli ultimi anni e prospettato in ambito europeo per il prossimo futuro”. Il mantenimento della spesa nell'alveo di crescita concordato nel Piano strutturale di bilancio di medio termine, secondo Flaccadoro, “sarà decisivo, anche per lo sforzo che sarà richiesto nei prossimi anni per garantire i sostegni appropriati ai lavoratori che subiranno maggiormente gli effetti delle crisi indotte dai profondi mutamenti tecnologici in atto”.
I limiti di bilancio, tuttavia, non giustificano, nel giudizio della Corte dei Conti, lo stato pessimo del servizio sanitario universale. “È necessario rimettere al centro del ‘villaggio salute’ il professionista sanitario - ha detto Pio Silvestri - in modo che, adeguatamente remunerato, possa essere determinante nei processi decisionali e di gestione delle strutture deputate alla cura. La rivalutazione del capitale umano risulterebbe anche funzionale all'abbattimento del vergognoso, per un Paese civile, fenomeno delle liste di attesa, garantendo al contempo la migliore uniformità delle prestazioni su tutto il territorio nazionale”. Proprio sul tema delle liste d'attesa, secondo il procuratore generale, “si deve positivamente salutare l'accordo, che sembra finalmente raggiunto nella Conferenza Stato-Regioni, finalizzato al superamento, si auspica definitivo, del problema”.
Ilaria Storti