Sabato 5 luglio 2025, ore 3:47

Letteratura

Andrea Bajani vince lo Strega

di ISABELLA VILLI

Vittoria annunciata per lo scrittore romano, già meritatamente finalista nel 2021 con il buon "Il libro delle case", Bajani vince l’edizione del Premio Strega 2025 con un testo valevole di lodi, pregevole nelle tematiche affrontate quanto nelle forme narrativa e linguistica. La grande assenza di Einaudi spiana la strada all’atavica rivale Feltrinelli, che si presenta alla competizione con un romanzo biografico scritto in prima persona che parla del contesto familiare, in particolare della figura materna. L’immagine e il ruolo dei genitori con il tempo si sono trasformati e molto evoluti: pensiamo agli anni della guerra e del dopoguerra, gli anni del patriarcato, della donna all’ombra del marito, relegata a casa a fare figli e a prendersene cura, dell’uomo che ha l’esclusivo compito di portare a casa i soldi per garantire lo stretto necessario alla famiglia; la situazione comincia a cambiare dopo: già negli anni ‘70 i genitori possono essere visti come due unità distinte, una madre e un padre, ognuno con i propri diritti e le proprie responsabilità, qualche mamma che lavora, magari una baby sitter a dare una mano, una complicità di fondo, qualche sfizio in più, un armonioso equilibrio delle parti. Certo, non tutte le famiglie sono uguali: quella qui descritta, pur non appartenendo al dopoguerra, pare essersi incastrata in quegli odiosi stereotipi che la ritraggono inesorabilmente come triste e tenuta insieme per obbligo (la separazione o il divorzio non sono contemplati). Più che patriarcato, si tratta di un vero e proprio regime, nell’esercitazione di un potete cieco e sordo, nella sottrazione totale di diritti e libertà (non mancano anche qualche scappatella ed episodi di violenza disperata che non risparmia nessuno a completare il quadretto delle umiliazioni), perfino di identità nel caso della madre, invisibile e dunque inesistente. Crescere in un contesto così, in una tensione costante, minacciosa ed inquietante, genera confusione tra la normalità effettiva e lo stato delle cose, provocando traumi e una sorta di rimozione critica dei ricordi, sepolti o addirittura cancellati per un processo di auto-protezione. Così l’io narrante ammette di non ricordare tante cose, ma ora, per farne un romanzo, cerca di rovistare per scovarle nei meandri della memoria: mentre ingombrante è la presenza del padre, assente è quella della madre: né lamentele né discussioni, solo un silenzio assordante. La reticenza, che tanto sa di omertà mafiosa, la contraddistingue, in uno strano connubio di connivenza e coercizione, per dover passare sotto silenzio quelle zone d’ombra che all’ombra devono rimanere, nascoste dalla luce del sole che tutto rende visibile agli altri, a tutti. Un dramma domestico logorante, degenerato nella totale abiezione di un degrado tanto fisico quanto psichico; mai un sorriso, mai un cenno se non di felicità (condizione che le era strutturalmente aliena p.37) almeno di momentanea ilarità, se non nel breve periodo di un lavoro part-time come cassiera in un supermercato... e questo la dice assai lunga sul peso della permanenza domestica di una casalinga imprigionata in un ruolo che non ha scelto, ma che accetta, rassegnata per natura a rinunciare alla vita e piegarsi all’ineluttabile sventura. Se la vita è questo, vivere tra indifferenza e infelicità, la morte non sarà tanto più tragica: per questo non c’è sofferenza per la perdita dell’unica amica, perché morte e vita, infine, si equivalgono.< Che cosa si celebra nell’anniversario che intitola il romanzo? La liberazione, lo strappo definitivo che consente al figlio di divincolarsi da una fine certa e sciagurata, peraltro annunciata come un presagio di disgrazia che accompagna la lettura sin dall’inizio. Ma il passato, si sa, così come il sangue, prima o poi bussa alla porta a presentare il conto. Una scrittura profonda, ma nello stesso tempo distaccata, che scorre e colpisce come una doccia fredda, nella resa pura ed autentica di un dramma familiare che consuma fino alla distruzione.

Andrea Bajani, L’anniversario, Feltrinelli, Roma, 2025, pp. 127, euro 16,00

( 4 luglio 2025 )

Letteratura

Andrea Bajani vince lo Strega

Con un testo valevole di lodi, pregevole nelle tematiche affrontate quanto nelle forme narrativa e linguistica

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